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MAD MAX OLTRE LA SFERA DEL TUONO regia di George Miller, George Ogilvie

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Invia una mail all'autore del commento irenegea     7½ / 10  19/07/2006 20:49:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film è una apologia per la società tecnologica che provocò l'olocausto nucleare. In quest’ambientazione postapocalittica la tecnologia viene ancora vista positivamente.
La città di Bastertown rappresenta la cupidigia e l’uso errato della tecnologia. L'altra mini-società è l'idilliaca 'valle perduta' dei bambini; il luogo nascosto e chiuso in uno scrigno da bambini, bozzolo del nuovo futuro, ancora estremamente fiducioso in quanto senza memoria del passato. Quelle poche testimonianze di una vita tecnologica lontana, non fanno che alimentare la curiosità in loro di evoluzione. Uno degli aspetti di questa parte di film è il deterioramento linguistico e i relitti tecnologici, rotti, confusi e incompresi ne costruiscono la proto-mitologia. Il bisogno di scienza e tecnologia rappresenta per i bambini la prova positiva che la loro tecno-civiltà mitica è reale. Sono i lluminati solo quei bambini, che rifiutando la saggezza convenzionale della tribù e gli avvertimenti minacciosi di Max, lasciano la valle. Gli altri per paura rimangono (nello stagnamento della vita bozzolo-ragnatela). E’ prorio Max che però li costringe inizialmente all’inazione. Max rappresenta le due civiltà neè memore. Sarà però lui, che accortosi della fiammella che arde in quei pochi che credono nel cambiamento, a guidarli lontano. Max è un duce temporaneo, il traghettatore nella valle del futuro, ed è rappresentato sempre in movimento.

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