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127 ORE regia di Danny Boyle

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axel90     6½ / 10  10/01/2011 12:33:45 » Rispondi
Furbo come sempre il nostro Danny Boyle, un artista che non si sa mai ripetere e centra ogni sfida con originalità e dedizione, ma come sempre il suo cinema mi pare molto compiaciuto e poche volte veramente coraggioso o innovativo.
Come al solito la critica americana ha letteralmente elogiato sotto ogni punto di vista questo film, candidandolo ai prossimi oscar. La verità: un buon film con alcuni picchi meravigliosi ma in sostanza sopravvalutato e fine a se stesso. Boyle e il suo stile veloce, il montaggio fulmineo, sovrapposto e molto videoclipparo, rendono "127 ore" unico nel suo genere: visto la mobilità con cui si dovrebbe sviluppare il racconto, il miracolo di Boyle c'è. Buona ma non stratosferica l'interpretazione di Franco.
A questo punto il problema sta nello sviluppo: nonostante l'inizio bellissimo, Boyle cerca il racconto facile e striminzito: tutti i personaggi secondari sono appena abbozzati, mai realmente scavati o compresi nella loro totalità con la vita di Aron. Se non capiamo cosa questi personaggi sono per Aron, quali vere emozioni prova per loro e non semplici frasi come "mamma, papà vi voglio bene" non riusciremo mai veramente ad entrare in sintonia con un personaggio impossibile da non apprezzare. Il dolore, la paura e quel senso di claustrofobia sono tangibili, ma mi sembra sempre evidente che le scelte di commozione e sentimento sono come il montaggio: rapide, frettolose e disconesse. Boyle da spazio a tutti i suoi espedienti cinematografici per rendere appetibile una pellicola dall'impatto finale sedicente ma anche claudicante.