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127 ORE regia di Danny Boyle

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kossarr     7 / 10  08/03/2011 06:24:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho sentito molte persone paragonare questo film a "into the wild".
Non scherziamo.
"into the wild" è un capolavoro immenso, questo è un buon film che comunque è davvero poco approfondito.
Mi sarei aspettato una marea di flashback invece ce ne sono pochi, corti e che non fanno conoscere a fondo il personaggio.
Un film del genere non si liquida in 1 ora e mezza, per andare in profondità ce ne volevano 3.
Detto questo il film è ben realizzato, ottimi paesaggi e complimenti a James Franco, davvero bravo.
Dopo averlo visto presentare la notte degli oscar in maniera piuttosto imbarazzante di fianco a una Anne Hathaway stellare non mi sarei aspettato di vederlo così adeguato in questo film.
Ho apprezzato la pellicola ma poteva essere un capolavoro e non lo è.
Warning per alcune scene raccapriccianti, guardatelo solo se siete poco impressionabili. Claustrofobico.
Consigliato a chi se la sente.
Invia una mail all'autore del commento PIERLUIGI T.  09/03/2011 00:56:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non so chi può aver paragonato i due film, visto che qui si ha l'impressione che tutto sia tacitamente già scritto(destino), mentre nell'altro pervade un senso di scelta. Ciò che mi ha fatto riflettere è stata l'insegna "capolavoro immenso" che ha accompagnato il titolo "Into the wild". Ognuno di noi ha un proprio credo a guidare le proprie scelte. Ed è giusto che sia così!Ciò che mi lascia basito è che moltissimi hanno apprezzato "into the wild" per l'incredibile senso di libertà che esso emana. Una libertà che spinge moltissimi a pensare che sia giusto emulare una scelta, condivisibile o meno, di un'altra persona nel munirsi di zaino e sogni indecifrabili per spingersi verso mete più consone al puro spirito selvaggio che alberga "improvvisamente" in ognuno di loro. Sean Penn non voleva invitarci a considerare una vita da eremita come percorso per il raggiungimento di un benessere interiore altrimenti mutilato dalla civiltà. Ma farci riflettere attraverso il disperato messaggio che il protagonista, agonizzante, lascerà nei suoi appunti - la vera felicità è quella condivisa-....quanti hanno ancora voglia di partire?
ps Perdonami per lo sfogo, non ti conosco perciò non posso riferirmi certo a te,ma secondo me una cosa deve piacere senza travisare il messaggio in esso cantenuto.
kossarr  11/03/2011 19:04:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quasi tutti i miei amici lo hanno paragonato, anzi, molti mi hanno detto :" se ti è piaciuto into the wild ti piacerà anche questo".
Comunque sono d'accordo con te, il messaggio finale di into the wild è proprio quello, da solo, per quante cose puoi fare, non troverai mai la felicità.
Nonostante io non la pensi così ho trovato il film un capolavoro, non solo per il messaggio, ma per come è approfondito e costruito.
127 ore non è così, dura quanto una commedia e alla fine, del personaggio, si capisce solo che era uno rischiava troppo e ora non lo fa più.
Era meglio comunque scriverlo sul commento di into the wild :)
Un po' pochino per un film con una storia vera alle spalle e così di forte impatto.
Invia una mail all'autore del commento PIERLUIGI T.  11/03/2011 23:37:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai ragione, siamo nella sede sbagliata.. !!!! !!127 ore pecca di sceneggiatura, non tanto per il mancato approfondimento dei personaggi, quanto piuttosto per la pessima analisi del senso che Boyle avrebbe voluto relegare nell'evoluzione della roccia con cui Aron trascorrerà le sue 127 ore. Penn ,di contro, ha calcato anche troppo la mano. Non fraintendermi ,Into The Wild non è un opera deplorevole, ma durante la visione ho avuto l'impressione che il regista avrebbe potuto snellire molti passaggi. Parlo di fotogrammi più orientati allo stampo documentaristico, che a parer mio, in qualche modo hanno appesantito la narrazione della storia. L'insieme risulta spesso frammentario,caleidoscopico, anche se suppongo che la bellezza di alcuni squarci avranno, non poco, influenzato visivamente tutti coloro che fanno della vista il loro senso primario durante la "visione" di un film.