tylerdurden73 7 / 10 24/06/2011 14:19:01 » Rispondi Frustrato,represso e alla soglia dei sessant'anni Gianni vorrebbe cambiare qualcosa della sua vita contrassegnata da una grande disponibilità nei confronti degli altri,ma nel carattere mite e flemmatico è racchiuso l'ostacolo più grande alle sue ambizioni. Una Roma assolata recepisce come in "Pranzo di Ferragosto" le inquietudini di Gianni,apparentemente inadeguato a ciò che lo circonda o forse più semplicemente a ciò che vorrebbe fare.L'amico avvocato lo sprona a "divertirsi",la madre lo tormenta con i suoi piccoli e grandi problemi mentre ostinatamente dilapida il capitale di famiglia,con moglie e figlia ha un rapporto poco entusiasta e sembra autobandirsi in un quotidiano tran-tran piuttosto che regalarsi quella botta di vita che lo assilla con le sue sirene dai seni prosperosi. I collegamenti con il personaggio del suo primo film sono palesi,la dipendenza dalla madre e la passione per il vino bianco sono dettagli non da poco,come se l'autore volesse continuare a parlare di vecchiaia dopo averla vissuta da esterno.Questa volta dolente,ironico e malinconico racconta dell'avanzare dell'età sulla propria pelle,garbato e mai fuori posto come il personaggio che interpreta con bravura.Di Gregorio riempie il suo operato di modi signorili e quasi desueti,ad accentuare il suo distacco da un ambito dal quale si sente escluso. Commedia agrodolce "Gianni e le donne" definisce un disagio molto umano con sensibilità,a conferma dell'attitudine da parte dell'autore di osservare e riferire con amara leggerezza la realtà circostante.