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IRREVERSIBLE regia di Gaspar Noč

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lukef     8 / 10  27/04/2018 18:40:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
De gustibus non est disputandum, ma l'insufficienza a Irréversible parmi veramente una blasfemia. Leggo commenti che lo accusano di autocompiacimento, violenza gratuita e provocazione.. ma forse, cari ragazzi, per capire la poetica del regista avreste dovuto guardarvi prima gli altri due lavori di questa (specie di) trilogia.
Proprio in relazione ai suddetti, si legge qui una ulteriore evoluzione, sul piano visivo come su quello concettuale, che lo rende il perfetto anello di congiunzione con il successivo e altrettanto difficile "Enter the Void", convincendomi sempre più che Noé sia veramente tra i più talentuosi e dotati registi contemporanei.
Superata la centralità della morale in "Seul contre Tous", dove la fotografia era in un rapporto di completa sudditaza agli umori del protagonista, si arriva ad una descrizione degli eventi quasi più tradizionale, ma ricca di interventi registici invasivi e coraggiosi. Resta la centralità della pietà, o meglio della sua assenza, tra l'iperrealismo dello stupro e il surrealismo delle scene al "Rectum" (più che un locale notturno assomiglia a un girone dantesco... d'altra parte, quale posto migliore poteva scegliere il caro macellaio per ricominciare una nuova vita).
Non trovo che la costruzione invertita della timeline sia un virtuosismo né un'idea brillante in quanto tale (e.g. Memento); si tratta piuttosto di un mezzo funzionale al messaggio dell'opera che mira, secondo me, a marcare la fragilità del presente e la crudeltà del destino, così come i deliranti movimenti macchina ricalcano fedelmente la spirale inversa delle sorti (e della lucidità) dei protagonisti.
Poco da dire sulla recitazione della Bellucci, che non mi piace ma trovo più che accettabile.. anche nel famoso e interminabile piano sequenza che non dev'essere stato proprio una passeggiata.
In conclusione, ignorate le critiche e i tanti commenti negativi, e guardatelo. Forse non piacerà comunque, ma rappresenta qualcosa che difficilmente si trova altrove; come altri film brillanti, la sua più grande colpa è stata quella di usare dei nomi "chiacchierati" come Cassel e Bellucci, attirando (e scatenando) il grande pubblico per un film che effettivamente dovrebbe essere indirizzato a una nicchia.