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FRONTE DEL PORTO regia di Elia Kazan

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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly     8 / 10  02/01/2007 11:12:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Impossibile valutare "Fronte del porto" senza contestualizzarlo: emerge così la chiara identificazione del Kazan collaborazionista in tempi di cacce alle streghe con Malloy. Sotto quest'ottica, la morale del film assume una veste decisamente ambigua, dalla morale a dir poco discutibile e pregno di demagogia da quattro soldi.
Ciononostante rimane un ottimo film, emozionante e suggestionante, anche grazie ad un cast superlativo in cui spiccano, oltre ad un Brando intenso, Rod Steiger ed Eve Marie Saint.
Da antologia il dialogo tra i due fratelli Charlie e Terry in macchina.
Terry Malloy  17/01/2007 14:52:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
me l'hanno spiegata la storia dietro a Fronte del Porto, ma non ho mai capito. in che senso è pregno di demagogia?
anche Karl Malden è superlativo...
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  17/01/2007 18:52:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A parte che mi meraviglio di come nessuno si sia burlato di me per aver scritto "suggestionante", la storia è per grandissime linee, la seguente.

Nei primi anni cinquanta il senatore McCarthy fu il "teorizzatore" della c.d. "paura rossa", portando avanti una campagna volta alla denuncia dei simpatizzanti comunisti negli States. L'ambiente dello spettacolo fu toccato molto da vicino dalla cosa, e molti artisti ne rimasero invischiati. Uno dei collaborazionisti più illustri di McCarthy fu proprio Kazan, che denunciò moltissimi suoi colleghi come simpatizzanti comunisti. Seguì un'intensa attività giudiziaria volta ad appurare in che modo i personaggi indagati fossero effettivamente da considerare coinvolti in attività anti-americane, finchè McCarthy non venne censurato dal senato a metà decennio.
Letto in quest'ottica, fronte del porto diventa un manifesto a favore dell'impegno civile contro il nemico rosso, identificato nei sindacalisti mafiosi, ed un elogio al tradimento dei propri colleghi, spinti soprattutto dalla guida spirituale del prete (un ottimo Malden) che assicura l'aderenza di tale condotta al disposto divino.
Ovviamente tutto ciò da una lettura prima facie del film non emerge, e per questo il voto rimane alto; immergendolo però nell'ambiguo ruolo ricoperto da Kazan in quegli anni assume tutta un'altra veste, demagogica, appunto.Tra l'altro ancora oggi Kazan è particolarmente inviso dal resto dei suoi colleghi: è stato sonoramente fischiato qualche anno fa, durante la cerimonia per la consegna del suo oscar alla carriera.
Per approfondimenti consiglio il buon film di Clooney "Good night, and good luck", interamente incentrato sul ruolo dei media durante il maccartismo.
Terry Malloy  30/01/2007 14:51:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ora capisco grazie
Invia una mail all'autore del commento Lele_System  02/01/2007 11:20:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti Jellybelly, il commento riassume appieno lo spirito del film...forse avrei dato un voto piu' basso per il film in se' ma l'interpretazione del grande Brando porta il voto a 10 :-)
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  02/01/2007 13:22:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie!