Basterebbe solo dare un'occhiata allo strepitoso cast, per rendersi conto rapidamente, con che cosa abbiamo a che fare. Oggi forse non è più così ...purtroppo, i grandi nomi vengono messi principalmente dalle produzioni, per un sicuro richiamo di pubblico ... basterà? Non lo so. Negli anni settanta mettere insieme tanti "solisti" non poteva che generare che un qualcosa di eccezionale. Lo stesso regista che qualche anno prima aveva diretto Dustin Hoffman, in quel capolavoro che si chiamava: "Un uomo da marciapiede", riesce ad affascinare ancora una volta lo spettatore con questo straordinario film, attraverso un'appassionante storia mozzafiato. Un meraviglioso Laurence Olivier, nella parte dello spietato dottor Szell che perseguita "Babe" (Dustin Hoffman) con la freddezza dello sterminatore nazista, un ruolo da non protagonista che inevitabilmente si rivela di primo piano, per l'indiscutibile bravura dell'attore inglese. Nulla togliendo al pluripremiato protagonista, che pur di salvarsi,ingaggia una vera e propria battaglia all'ultimo sangue, ritrovandosi solo contro tutti, in un'inspiegabile vicenda umana che gli è capitata suo malgrado. Rovinandogli l'esistenza e trasformandolo in un altro uomo che in maniera meticolosa mette a frutto la sua particolare intelligenza e la sua bravura nel ... correre, per sfuggire alla morte sicura. Ottimo Roy Scheider,( indimenticato protagonista de "Lo squalo") nella parte dell'ambiguo fratello maggiore.Quale scelta migliore, infine, per l'addetto capo dello spionaggio : William Devane.