kowalsky 5 / 10 20/12/2006 23:35:28 » Rispondi "pero', non male" "lui ha ucciso l'altro credeva che fosse l'amante della moglie, ma allora non è buonista", "la mamma malata mi ricorda i film inglesi di Leigh", "la Sarandon esprime in modo convincente la solitudine del suo personaggio". A Natale, siamo tutti piu' magnanimi, e in fondo questo film non è certo tra i peggiori del genere: regge poco la storia, ma presi a uno a uno i personaggi qualcosa riescono a comunicare... su tutti la Sarandon, davvero unica anche quando rischia di sfiorare il ridicolo (il "discorso" al pub, per esempio). E' brava ma non è il suo "tipo" di film, per fortuna sua e nostra. Penelupe Cruz, convincente anche perchè almeno lei non ha a che fare con angeli e segni del destino (beh insomma...). Walker sembra un Brad Pitt dei poveri, e pollice straverso per Robin Williams davvero insopportabile in toto (personaggio compreso, un ex.prete che ha perduto... la fede: ma va aff...). Una serie di figurine edificanti che vorrebbero essere tristi patetiche e contemporanee ma che rischiano di far sbellicare dalle risate (come la stessa Sarandon quando si sente "adulta e inadeguata" e rifiuta la corte di un bellissimo venticinquenne). Anche un attore di razza (confesso l'ho sempre amato da pazzi) come Alan Arkin diventa una degradante "macchietta", ma a Natale si perdona tutto, anche un pluriomicida uscito di senno (o era un angelo? Mah). Nel qualunquismo di questo tutto sommato ameno (ma imbarazzante) presepe convive di tutto, e Palminteri (meglio l'attore di sicuro) se la tira che è un piacere con la riscoperta veccha come un cucco di un certo Frank Capra, Commuove e sconcerta. Certo, il finale con la neve finta su New York è un colpo al cuore inferto anche al piu' magnanimo degli spettatori