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AFTERSHOCK regia di Feng Xiaogang

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Boromir     7½ / 10  14/07/2023 23:50:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se ci si imbatte nella locandina di Aftershock o se ne legge la sinossi, è facile pensare di avere a che fare a un disaster-movie tradizionale, pieno d'effetti speciali spettacolari e sequenze che mettono in scena il meglio e il peggio dell'umanità in situazioni di crisi umanitaria estrema. Invece il regista Feng Xiaogang, princiapalmente associato alla commedia commerciale, usa il catastrofismo come cornice e realizza a pieno titolo un dramma domestico con il retrogusto dell'epopea. Sullo sfondo di trent'anni di storia cinese, seguiamo le vite parallele della famiglia Fang, divisa dal terremoto di Tangshan avvenuto 28 luglio 1976 (che costò la vita a 240.000 anime); il racconto delle piccole vicende quotidiane che i personaggi si trovano ad affrontare all'indomani della catastrofe tesse un elogio alla resilienza con caratteristiche cinesi (conformemente a certa propaganda nazionale), ma anziché puntare sull'eroismo dei soccorritori (di nuovo, conformemente a certa propaganda nazionale), preferisce trasformare il manifesto politico in viaggio alla ricerca della normalità attraverso il trauma. Naturalmente le scene sismiche sorprendono per dispiegamento di mezzi e realismo, gettandoti direttamente nel caos, ma è nei momenti intimi che viene a galla la credibile rappresentazione della perdita e di tutto ciò che ne consegue. Malgrado la durata fluviale, ci sono momenti in cui il racconto avrebbe meritato molto più respiro (complici alcuni raccordi troppo bruschi), e nella parte finale è presente una sezione in lingua inglese ambientata in Canada che ha l'odore della sciatteria; piccoli difetti di un film confezionato con tutti i crismi e recitato con reale trasporto. Interessante, poi, l'utilizzo degli spazi urbani per descrivere le trasformazioni strutturali della Repubblica Popolare a cavallo tra i governi di Mao Zedong e Hu Jintao.