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IL MARCHIO DI DRACULA regia di Roy Ward Baker

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Invia una mail all'autore del commento matteo200486     6 / 10  30/11/2011 22:25:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A partire dagli anni '50 la casa di produzione britannica Hammer diede inizio alle riprese di una serie di film horror più o meno di qualità tra i quali spicca quel capolavoro assoluto di Rosemary's Baby di Polanski. La Hammer horror è famosa anche per 3 importanti cicli filmici: il ciclo di Frankenstein, il ciclo de La Mummia e il ciclo di Dracula. Quest'ultimo è composto da 9 film girati tra il 1958 e il 1974. Tra questi uno dei più interessanti e gore è Il Marchio di Dracula (Scars of Dracula) del 1970 che nonostante appartenga ad una saga è completamente indipendente dalle altre pellicole costituenti il ciclo.

Il soggetto è l'ultranoto romanzo dell'irlandese Bram Stoker che scrisse nel 1897 uno dei romanzi gotici più famosi di sempre, segnando la storia della letteratura e formulando uno dei soggetti più sfruttati a livello cinematografico. Il film Il Marchio di Dracula si snoda in maniera abbastanza semplice forse perché è il sesto film della saga sul celebre vampiro, cosa che probabilmente ha inciso un po' negativamente su come affrontare per l'ennesima volta il tema. Infatti le vicende raccontate partono da un incipit del tutto tipico e abbastanza scontato e uno svolgersi delle vicende che sembrano semplicemente il pretesto per la buona parte finale. Infatti la parte iniziale è un mix di erotismo, con qualche donnina discinta, e commedia. Ma è nella seconda parte che il film prende corpo e diventa un po' più interessante con un po' di sangue e qualche scenetta cruente. Ciò che stupisce è la resa visiva che, nonostante un budget piuttosto basso, risulta ben realizzato. Quest'ultimo aspetto mi ha stupito, soprattutto per il coraggio di tentare di shockare lo spettatore con effetti piuttosto credibili nonostante le finanze ridotte.

Ahimè gli aspetti negativi ci sono: una sceneggiatura non brillantissima anzi tutt'altro, musiche che non spiccano e convincono particolarmente, attori non eccezionali, a tratti lento e un finale non all'altezza. Ma c'è lui che risolleva la baracca: un Christopher Lee credibile e a tratti veramente inquietante. La regia di Baker è abbastanza anonima, diciamo senza infamia e senza lode

In conclusione un film (b movie) da vedere se interessati ad approfondire il lavoro della casa di produzione Hammer o se interessati a vedere l'ennesimo film sul celebre vampiro. Se invece si desidera affrontare il tema Dracula col desiderio di vedere una sua eccellente rappresentazione allora ci si direzioni verso il Dracula di Coppola.