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ANOTHER YEAR regia di Mike Leigh

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Invia una mail all'autore del commento Totius     8 / 10  10/03/2011 21:27:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come ripeto spesso, i film non li si vota solo con gli occhi ma anche col cuore. Questo film mi ha riportato alla mente situazioni personali di gente che ho conosciuto e che assomiglia molto ai due personaggi del film. Compresa l'abitazione nelle campagne inglesi (nel mio caso il bosco di Alia).
Per il resto film che definirei un gioiellino. Ben fatto ed assolutamente ben recitato, è foriero di valori semplici: il sostegno, l'amicizia, la solitudine. Trattati in modo delicato e spontaneo. Il film dimostra palesemente la differenza tra amicizia e collusione. Per chi si occupa di psicologia: tra sostegno ed identificazione. Bellisimo. Da vedere.
jack_torrence  14/03/2011 02:38:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao,
sono contento che il film ti sia piaciuto molto.
E ho anche trovato estremamente interessante il tuo commento. La differenza tra "amicizia" e "collusione", ossia tra "sostegno" e "identificazione".
Io ho recensito qui questo film, impostando il discorso in termini totalmente diversi: mi piacerebbe un confronto perché ho il sospetto che, seppure il film sia piaciuto molto a entrambi, gli abbiamo dato un'interpretazione diametralmente opposta.

Non sono certo che l'amicizia sostanziale sia assimilabile al sostegno dello psicologo, che è privo di indentificazione. Un'amicizia del genere è formale. Un'amicizia viceversa empatica, solidale, non è "collusione": del resto chi soffre, in questo film, fa del male (a se stesso) unicamente perché soffre anche in quanto non è destinatario di autentico affetto da parte di chi formalmente gliene mostra.
Invia una mail all'autore del commento Totius  14/03/2011 16:47:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Jack....
guarda non ci crederai ma volevo proprio scriverti! Perchè ho letto la tua recensione DOPO avere scritto il mio commento ed in effetti abbiamo punti di vista differenti... ed alcuni utenti la pensano come te altri come me (eheheh sembra una sfida detta così :-)
Premetto che voglio rivederlo e che lo sto facendo vedere anche ad alcuni miei colleghi (sono psicologo) perchè il film mi ha cmq offerto tantissimi spunti di riflessione. La tua recensione in effetti è una possibile (e molto convincente) chiave di lettura... anche se non so effettivamente se erano quelli gli intenti del regista.
Detto ciò provo a spiegarti la mia chiave di lettura del film:
Io ho visto che al di la degli esiti, una mano è stata tesa ad una persona che soffre. E già qui dovremmo fare una riflessione: è vero che il marito usa spesso l'ironia, ma è vero altrettanto che spesso questa è una forma di sostegno primario specie tra amici (ironia, sminuire il problema, consolare, razionalizzare,ecc....). Del resto il fatto che la moglie sia una psicologa non cambia nulla, poichè anche io potrei adottare con un amico qualcuna di questi tipi di sostegno.... pur essendo uno psicologo...e pur non rendendomene conto al 100% (ecco perchè nel nostro studio non possono entrare amici o parenti in terapia!).
Andiamo avanti. Il sistema di Tom e Gerry è sicuramente un sistema "sano". Un sistema "sano" funziona nella misura in cui gli scambi con l'esterno siano ovviamente presenti ma che non lo destabilizzino troppo.... o quantomeno non lo destabilizzino troppo se non riguardano quegli affetti primari (genitori, amici intimi, e figli...). L'amica a cui è stata tesa una mano non era, mi pare una figura TROPPO significativa nella vita dei due.... Tant'è che l'inquadratura finale muta sulla sofferenza di lei la vedo come qualcosa che...poteva andare bene o male... e purtroppo il sostegno amicale è andato male. Gerry le dice infatti: vai da un professionista... ma non lo leggo come un lavarsene le mani ma come un consiglio autentico, e col quale sono sostanzialmente d'accordo, dato che c'è, mi pare nel personaggio dell'amica una depressione di fondo che lei tenta di trasformare in qualcos'altro (fare, fare, fare... ovvero maniacalità). Messaggio quindi che interpreto come: quando c'è un problema serio l'amicizia è utile fino a un certo punto!
In effetti nella tua recensione citi molto altro, però un'altra cosa che mi viene in mente è: come interpretare la vecchietta all'inizio che si rivolge alla psicologa? Ed il fatto che tornando a casa lei dice: XX (non ricordo) non è venuto oggi, riferendosi ad un altro utente? Beh guarda, io ho lavorato in un reparto di psichiatria ed anche in un ambulatorio di igiene mentale... e posso dirti che nonostante sia fondamentale ESSERCI nella relazione con l'utente, entrare in contatto profondo con lui, sostenerlo, aiutarlo, ecc... non sempre tornando a casa (dato l'alto numero di utenza), riesci a ricordarti di qualcosa che magari lì per lì ti colpisce DAVVERO profondamente...
Beh io concludo qui per adesso...però ti ringrazio perchè mi ha molto stimolato questo scambio di opinioni... vorrei avere più tempo ma adesso devo scappare... rispondimi qui se ti va...
A presto!!





Laisa  24/09/2011 17:58:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao, mi dispiace di aver letto così in ritardo il tuo invito! Non so come ho riaperto quella pagina, di solito non lo faccio, e probabilmente neanche tu... e non leggerai mai questa risposta. Ma se lo farai, troverai che sì, lo confermo, la pensiamo esattamente allo stesso modo!! Ma siamo solo noi due, mi sembra... :)
Invia una mail all'autore del commento Totius  10/11/2011 11:39:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E invece incredibilmente l'ho letto,... sono passato per vedere se jack mi aveva risposto..... pero' se clicchi nella mia mail c'è il mio indirizzo percio' se leggi questo avvisami !! :)))