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THE TULSE LUPER SUITCASE 2 regia di Peter Greenaway

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elio91     8 / 10  07/05/2011 00:38:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il voto è lo stesso del primo capitolo e anche se ancora non l'ho visto posso affermare con certezza che sarà tale anche per il terzo. Vari motivi mi spingono a farlo ed è tutto già spiegato nel commento a La Storia di Moab; quindi,dato che non mi interessa riportare per intero tutto il mio commento precedente,invito a leggerlo per una comprensione ancora più esauriente dei motivi che mi portano a questo voto alto,oltre a quelli che elencherò di seguito.

Voto alto per un film praticamente misconosciuto,come buona parte dell'ultima produzione di Greenaway. Stiamo parlando del monumentale e ossessivo progetto di Tulse Luper,qui giunto al secondo capitolo cinematografico che ne riprende le grottesche disavventure proprio dove lo avevamo lasciato,ed esattamente dove lo ritroveremo: in prigione. Perché come già ci è stato spiegato dallo storico/biografo che interviene in continuazione durante la visione,Luper ha passato gran parte della sua vita in prigione,anche se per un motivo o per l'altro non è mai stata la stessa.
Ammetto che qualcosa possa essermi sfuggita dato che di questa seconda parte non esiste una versione italiana,mi sono arrangiato con lo spagnolo. Grossomodo rimane inalterata la sceneggiatura completamente spiazzante e folle: Luper si muove all'interno della storia,in questo caso il nazismo,dapprima prigioniero in un castello con echi di De Sade,poi di un cinema,poi di una Isabella Rossellini perversa. Una storia che fa sempre capolino con gli oggetti feticci raccolti dal protagonista nelle sue famose valigette,che raccolgono le cose più disparate,con le svastiche disegnate sugli stendardi,con un cinema (quello vero,però)in cui vengono proiettate le opere di Dreyer accanto a quelle di...Greenaway.
Ovviamente qui è tutto il narcisismo di Greenaway ad invadere la pellicola con cenni autobiografici in cui Luper diventa un alter-ego palese e neanche lontanamente nascosto,come era sempre stato anche in tutte le produzioni precedenti.
Cambia completamente il rapporto che lega la seconda parte col capitolo iniziale poiché alcuni personaggi spariscono,altri fanno fugaci comparsate e l'attore principale che interpreta Luper non solo cambia ma si sdoppia in due attori differenti che interpretano e recitano insieme la stessa parte nello stesso momento!
Inutile soffermarsi sullo stile visivamente sublime ma al contempo difficile e provocatorio del regista: sono lontani i tempi del Ventre dell'architetto e degli anni '80, Greenaway ha evoluto il suo stile in qualcosa di ancora più radicale da poter o essere accettato o rifiutato senza mezzi termini. Lo schermo è saturo di immagini,disegni,sovrapposizioni e paroli,le informazioni sono talmente tante che a volte si ha la sensazione di essere presi in giro.
Ma che ci posso fare,questo è un cinema che mi affascina in maniera incredibile: può essere presuntuoso,incomprensibile,puro esercizio di stile... non mi interessa. Lo considero un'opera artistica che col tempo significherà,almeno spero,moltissimo per il cinema e verrà riscoperta e divulgata perché è un'opera coraggiosa e unica. Piaccia o meno.
paride_86  30/09/2012 20:00:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao! Sto cercando disperatamente il secondo e terzo episodio de "Le valigie di Tulse Luper" in italiano...tu dove le hai trovate?
elio91  01/10/2012 09:53:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, non esistono ad oggi traduzioni in italiano che io sappia. Le ho viste in originale e con l'aiuto di sottotitoli sempre in originale. Sorry.