jack_torrence 5 / 10 25/01/2011 23:51:19 » Rispondi La confezione è raffinata. Figurativamente, i cromatismi e le luccicanze di questo film ricordano quasi Klimt: ma è solo un'illusione ottica. Il figurativismo in realtà è molto kitsch, pacchiano. Caduto questo velo, cade tutto il resto: la sceneggiatura vede pronunciate frasi pompose che suonano ridicole, e di conseguenza la rivisitazione del mito, che inizialmente pare avere un suo fascino (che si vorrebbe arcano), non riesce ad assurgere veramente a parabola universale dell'ascesa e caduta di un uomo di potere. L'aspetto più interessante è la curiosa caratterizzazione, quasi ironica (tutto il resto del film non lo è) di Mago Merlino. Tuttavia è proprio questa ironia che disinnesca la valenza simbolica del personaggio, il quale a tratti vorrebbe farsi immagine delle modalità con le quali, nei millenni, le caste sacerdotali hanno servito (e si sono servite) dei potenti di turno, in un rapporto simbiotico.
jack_torrence 25/01/2011 23:56:19 » Rispondi Aggiungo che non trovo per nulla attuale o attualizzabile il mito molto medievale e "ancien règime" di un re "taumaturgo", che vorrebbe apparire in un certo senso un sovrano illuminato ante-litteram, e che il tono prevalentemente aulico del film è tutto teso a celebrare.