Terry Malloy 8½ / 10 29/03/2008 20:54:38 » Rispondi Film straordinario se si pensa che è un esordio. Virtuosismo tecnico degno dell’ultimo squisito lavoro, sceneggiatura di ferro e gestione ritmica invidiabile. Un vero miracolo. Non esito ad inserirlo anche fra i film più inquietanti e psicologicamente violenti che abbia mai visto, il triangolo che si forma intorno alla “candida” protagonista (strepitosa e bellissima Frances) è tra i più torbidi eppure convenzionali della storia del cinema. L’unica vera eccezione (e prolessi di una poetica che sfornerà sempre più personaggi di tal sorta, fino all’ultimo grandioso Bardem) è il killer, impressionante nel suo cinismo programmatico e nella sua contorta razionalità sconfitta poi dalla disperata forza della donna. Come in lavori successivi, ma qui fortemente evidenziato si sente consistente una sensazione di bestialità e irrazionalità che porta a una scelta tecnica studiata: camera occlusiva, ambienti immobili (come le atmosfere di una caccia predatore/preda in campo etologico) scossi solo dall’imancabile ventilatore, dialoghi tesi, tutto è effettivamente teso come una corda di violino, come i muscoli di un leopardo prima di avventarsi su una gazzella. Poiché è annunciata la poetica dell’homo homini lupus, “neppure nella lotta fra uomo e bestiame il risultato è certo” dicono nel recente “No Country for Old Man” e quella costante dei quattro (o tre?) pesci morti sul tavolo la dice lunga…