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COLD PREY 3 regia di Mikkel Brænne Sandemose

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  30/07/2015 11:30:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Terza sanguinaria avventura per il serial killer venuto dal freddo norvegese. In realtà, cronologicamente parlando, sarebbe la prima, in quanto trattasi di un prequel con le origini del "mostro" illustrate brevemente nell'antefatto.
Come Myers e Voorhees insegnano ancora una volta abbiamo un bambino problematico, questa volta vessato da un padre infame. Non ci vuole molto che il piccolo sbrocchi di brutto e inizi a fare a pezzi chiunque gli capiti a tiro.
Ci troviamo di fronte ad un onesto slasher-movie nonostante il terzo cambio dietro la mdp; il modello è sempre quello seminale americano, più attento però nell'evitare eccessive corbellerie in fase di script (che comunque non mancano) e soprattutto nella definizione delle vittime designate, sicuramente definite alla chetichella ma mai antipatiche quanto i colleghi d'oltreoceano.
Come già riscontrato nei precedenti titoli il carisma del killer è piuttosto debole, francamente il ragazzone impressiona poco, i suoi tratti distintivi e il modus operandi non possono renderlo di certo iconico.
Dalla tenebrosa ambientazione dell'hotel del primo capitolo, a quella ospedaliera del secondo, si passa a suggestivi scenari naturali con annessa sequenza ricalcata su "Un tranquillo weekend di paura", senza dimenticare i richiami alle tipiche famigliole dell'horror rurale made in U.s.a., quelle formate da redneck dediti agli atti più aberranti.
La qualità è in linea con i precedenti film, non annoia ma non esalta neppure; qualche lungaggine di troppo però è riscontrabile, anzichè su inseguimenti e tentativi di sopravvivenza si sarebbe potuto insistere maggiormente sulla parte introduttiva.
In ultimo manca Ingrid Bolso Berdal, ottima survival girl dei primi due capitoli.