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BOOGIE NIGHTS - L'ALTRA HOLLYWOOD regia di Paul Thomas Anderson

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McLovin     10 / 10  28/05/2009 19:55:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' il 1977 e per le strade della San Fedrnando Valley si incrociano i destini del diciassettenne Eddie Adams (Mark Wahlberg) e di Jack Horner (Burt Reynolds). Il primo è un giovane che, abbandonata la scuola, si trova a lavorare come lavapiatti in un night club, mentre il secondo è un grande regista di film per adulti (film "artistici" come li definisce lui), alla costante ricerca di nuovi "talenti". Eddie viene introdotto nell'ambiente e comincia a frequentare la bellissima villa del regista e tutte le figure che la popolano: una grande famiglia, composta da tecnici, attori, produttori. Il successo del ragazzo (Dirk Diggler il suo nome d'arte) e del regista, sarà folgorante, così come la loro rovinosa caduta, quando l'intera industria inevitabilmente entra in crisi con il passaggio nei primi anni 80 all'home video.
Pensare che questo film del 97, di quasi tre ore, con un cast composto da stelle del cinema (Reynolds, Moore), caratteristi ancora oggi tra i migliori di Hollywood (Hoffman, Reilly, Macy, Baker Hall,Molina) e giovani promesse (Wahlberg, Graham) sia stato realizzato da un regista all'epoca ventisettenne sembra quasi incredibile. La grandezza di Boogie Nights, e soprattutto dell'indiscusso talento del regista californiano Paul Thomas Anderson, traspare già dall'incipit del film, in cui un lunghissimo piano-sequenza ci presenta ad uno ad uno tutti i personaggi. A metà strada tra Altman (di cui Anderson è stato più volte proclamato erede) e Tarantino (la scena della rapina sembra uscita da un gangster-movie dei suoi), il regista non cede mai alla tentazione di rappresentare un mondo del genere in termini scabrosi o voujeristici. In realtà ci racconta di individui ognuno con una dignità propria, che quasi isolati dal mondo che li circonda, trovano la forza l'uno nell'altro per andare avanti, proprio come una famiglia. Ed è proprio nel momento in cui questo legame si spezza che ognuno sprofonda nell'abisso. Come traspare dalla filmografia di Anderson (evidente soprattutto nel successivo Magnolia e nel recente Il Petroliere) il nucleo centrale del film sono i rapporti umani tra i personaggi: più precisamente il rapporto padre-figlio. E la sequenza finale, che potrebbe sembrare messa lì gratuitamente, tanto per dare scandalo, è provocatoria, proprio come dovrebbe essere il cinema con la C maiuscola.
Nominato a 3 oscar: sceneggiatura originale, attore non protagonista e attrice non protagonista.