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IL GIOIELLINO regia di Andrea Molaioli

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The Legend     9 / 10  20/03/2011 09:57:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono andato a vedere questo film con l'aspettativa di assistere a un capolavoro, spinto dai voti bassi che avevo visto raccolti su questo sito. E' notorio, per chi non lo sapesse, che il valore di un film è sempre inversamente proporzionale al giudizio espresso dagli utenti di questo portale.

E, puntualmente, le mie aspettative non sono andate deluse, essendomi trovato difronte un film bellissimo, che racconta come meglio non avrebbe potuto quindici anni di storia italiana, riassunta in uno dei suoi casi più sconvolgenti ed emblematici.

Molaioli, il ‘fratello minore' di Sorrentino, dimostra di essere cresciuto dal pur valido La Ragazza del lago, e se è vero che con attori come Servillo e Girone si gioca sempre sul sicuro, stavolta anche tutti gli altri personaggi di contorno risultano indovinati, merito da dividere con una scrittura mai banale dei dialoghi e con la felice scelta musicale di Teho Teardo, in questa occasione meno invasiva del solito.

Il gioiellino è davvero… un gioiellino.
Invia una mail all'autore del commento Totius  30/03/2011 15:23:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' notorio che l'intelligenza degli utenti è inversamente proporzionale alle sentenze assolutistiche presenti in alcuni loro commenti del tipo:
"E' notorio, per chi non lo sapesse, che il valore di un film è sempre inversamente proporzionale al giudizio espresso dagli utenti di questo portale."
andreapau  20/03/2011 10:40:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"E’ notorio, per chi non lo sapesse, che il valore di un film è sempre inversamente proporzionale al giudizio espresso dagli utenti di questo portale"

Come darti torto?
Il tuo "2" a "il cigno nero" ha spinto tutti gli utenti ad andarlo a vedere!
Sei un indicatore ad altissima attendibilità...

Comunque....
Ti faccio notare che nessuno lo ha distrutto (tantomeno acriticamente) e ognuno nel suo piccolo si è impegnato a fornire delle motivazioni e degli spunti di discussione.
Insomma,un po' diverso dal tuo editto di glorificazione...che ne pensi?


The Legend  20/03/2011 10:52:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra le vostre "motivazioni" al voto basso c'è, tra le tante, la (presunta) colpa del regista di non aver usato i nomi veri dei protagonisti, in riferimento alla vicenda narrata.

Senza capire che questo è un espediente narrativo voluto, e vecchissimo, che permette all'autore di far convergere più storie in un unico racconto, senza la necessità di doversi attenere fedelmente al ritratto del personaggio storico, esigenza che invece l'uso del nome reale avrebbe suggerito.

E io dovrei mettermi a discutere con voi, di queste vostre "motivazioni" ?

Lascia stare, dai.
andreapau  20/03/2011 12:55:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se poi vogliamo rimanere nell'ambito dell'attendibilità,credo che non ci sia partita tra chi dimostra un certo equilibrio esprimendo con MOTIVAZIONI un voto "medio" e chi invece con "motivazioni" affibbia un bel 2 al "cigno nero"....
andreapau  20/03/2011 11:32:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Condivido, quella "motivazione" è una stupidata bella e buona.
Ma ,come tu dici,è "una tra le tante".

Ma visto che è "una tra le tante",che senso ha attaccare a testa bassa tacciando di inattendibilità tutti gli utenti?
Non sarebbe piu' semplice e meno "antipatico" rivolgersi alla persona in questione?

Ripeto,non mi sembra che il tono generale sia di stroncatura,anzi...

Mi sembra che tu esageri nel pretendere un coro unanime al capolavoro.
forzalube  13/04/2011 05:06:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma io non ho scritto che non usare i nomi veri sia una colpa in senso assoluto.
Lo sarebbe stato se il regista avesse voluto fare un documentario, ma è evidente che così non è. Il punto è che il film non riesce a distaccarsi dal genere documentario e ricalca praticamente in tutto e per tutto la vicenda Parmalat risultando a mio avviso fallimentare sotto il lato fiction.
Poi ognuno è libero di pensarla come vuole, però non di mettere in bocca agli altri cose che non ha detto.