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IL GIOIELLINO regia di Andrea Molaioli

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elio91     6½ / 10  15/03/2013 17:07:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La storia del crac Parmalat "romanzato" in un film dal sapore quasi documentaristico, molto freddo e spersonalizzato ma che in qualche modo riesce ad essere interessante dall'inizio alla fine.
Andrea Molaioli non è un regista molto esplicito o da pugni nello stomaco, si lascia seguire però. Questo anche grazie alla scelta di attori che gli portano un contributo fondamentale: c'è il solito grande Toni Servillo che riesce a destreggiarsi in modo camaleontico inventandosi un personaggio sgradevole e freddo, eppure a suo modo affascinante; cosi come Remo Girone dietro l'aria bonaria e da persona perbene rivela lati inquietanti e amorali. E amorali sono un pò tutto il circo di personaggi del film, che pur non essendo scritti in modo entusiasmante riescono a catalizzare l'attenzione grazie agli attori.
C'è un che di vertiginoso nelle scene in cui viene illustrato il modo in cui "fregare" il prossimo, inventandosi conti e soldi mai esistiti in un labirintico gioco di scatole cinesi alla fine delle quali non trovi nulla perché nulla c'è.
Le strizzate d'occhio ai referenti reali sono azzeccate ma una in particolare va citata: la visita al presidente del consiglio in una grande villa, la libreria enorme da dove Girone tira fuori una bibbia ma è solo un cartonato, dentro non c'è nulla, è tutta un'apparenza. "Ricordati di ridere alle sue barzellette".
La trama spesso si impantana comunque spesso e volentieri, vista la sceneggiatura davvero modesta e una regia fin troppo monotona e che osa poco o niente. Che anche questo film sia come il Gioiellino? Nel dubbio, meglio goderselo almeno per la recitazione di vecchi cavalli di razza.