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L'ALLIEVO regia di Bryan Singer

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Rand     8 / 10  20/04/2010 12:15:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Singer riesce a tracciare la linea d'ombra della disumanità in questo film, notevole, che analizza la banalità del male, il nazismo e l'olocausto. Ian McKellen ovvero il vecchio nazista rifugiatosi negli Stati Uniti, Todd, il ragazzo che lo scopre e che mano a mano che ascolta i suoi racconti comincia a diventare come lui. Il racconto di King aveva un finale molto più duro, ma Singer riesce comunque a creare un altro finale, veramente coinvolgente. Il cast è di tutto rispetto, c'è anche Koteas, oltre a David Schimmer. L'atmosfera è tipicamente alla King, sembra di essere a Derry o a Castle Rock. La colonna sonora è cupa a tratti, opprimente. Sceneggiatura perfetta, senza sbavature, così come la regia, sobria ma efficace. Sinceramente dopo questo film Singer è peggiorato secondo me, un fine psicologo come lui è poco adatto a film con supereroi, a meno che non siano realistici!
Film da recuperare e rivedere.


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"Stai attento ragazzo, stai scherzando con il fuoco, e potresti bruciarti"
Alla fine il ricattato diventa il ricattatore.
Sottile gioco di psiche, tra due intelletti, uno giovane e ambizioso, mentre l'altro è vecchio ma esperto, anche nell'uccidere....