kowalsky 7½ / 10 13/06/2007 18:45:00 » Rispondi I film sul tema sono sempre stati politcally uncorrect, e quindi "corretti" al fine della valutazione che porta gli inglesi ai maggiori torti nel dramma della storia e dei rapporti tra Inghilterra e Irlanda, tra protestanti e cattolici. Quando qualcuno ha ribaltato il concetto (non ricordo proprio il titolo del film, nemmeno spregevole a dire il vero, ma pro-inglesi) si è scatenato il putiferio. Il film di Sheridan, proprio in virtù del suo sensazionalismo della ragione (tutta la parte finale) è imperfetto, ma notevole. Tutta la parte del processo e la notevole performance di Emma Thompson, davvero sublime, sono da ricordare a lungo. Meno convincenti i riferimenti religiosi (biblici?) e il bisogno di enfatizzare il dramma dell'ingiustizia e del razzismo dilagante. Ma le straordinarie prove degli attori (anche del padre, quel misconosciuto Pete Postlethwaite che ricorda in modo impressionante l'attore Peter Finch) e le incredibili asperità sedate all'interno del carcere dove hanno rinchiuso Gerry e la famiglia sono da antologia: pensate, in un mondo di universi distanti e di atroci ingiustizie, l'unico banco di prova per il conseguimento della verità paradossalmente è dato proprio da una prigione dove convive uno spirito corporativo duro oltranzista monolitico ma espressivamente sincero