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FRANKENSTEIN JUNIOR regia di Mel Brooks

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barbuti75     10 / 10  06/01/2012 12:06:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mel Brooks non è un grande regista, anzi lo considero piuttosto mediocre, ma è riuscito a creare un capolavoro comico senza tempo. Frankenstein Jr è al tempo stesso un omaggio al grande cinema horror dei Karloff e Lugosi e una grande parodia tratteggiata con eleganza e classe.
Il bianco e nero regala un'atmosfera grang-guignolesca che viene esaltata dalla deformità ambigua del fenomenale Marty Feldman e dalla folle e lucida espressione di Gene Wilder, degno nipote del folle barone.
Sin dall'iniziale scena allo studio medico di capisce che non riusciremo ad avere il nostro stomaco a posto durante la continuazione del film: il rifiuto di essere considerato un parente di un emerito "co.gli.one" induce l'infelice Dr. Fran-ken-stin (rinchiuso in una relazione con l'assurda fidanzata che gli si rifiuta continuamente interpretata dalla compianta Madeline Kahn) ad andare alla ricerca delle proprie origini in Transilvania.
Qui la prima gemma: L'incontro con Igor (vedetelo in inglese "EYE-GORE") e la sua gobba...superbo umorismo surreale!!!
Quindi l'incontro con Inga e la celebre battuta del lupo seguita dall'incontro con la terrificante Frau Blucher che omaggia la governante di "Rebecca" di Hitchcok. Le citazioni cinematografiche scorrono a fiumi sotto i nostri occhi mentre la nostra mente non riesce a stare al passo con la sequela di gag che Brooks e Wilder (autore anche della sceneggiatura) inventano minuto dopo minuto.
Quello che meraviglia di Young Frankenstein è che dopo averlo visionato almeno 20 volte, si continuano a trovare situazioni che alla visione precedente ci erano sfuggite, o magari semplicemente passate inosservate



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La parte centrale del racconto analizza meglio i personaggi, li sviscera nella loro contorta e dissacrante follia come nemmeno Lombroso avrebbe potuto fare. Peter Boyle è assolutamente fantastico e la scena del balletto con Wilder sulle note di "Puttin'on the Ritz" trasuda la comicità che oggi non esiste più...quella comicità fatta di volti, di sguardi e di mimiche senza sfociare nella gratuita volgarità delle odierne parodie alla "Scary movie".
Dovrei citare ogni singola scena di qui alla fine del film, ma credo sia sufficiente fermarsi allo sdoppiamento finale preceduto dalla scena dello stupro sulle note della Traviata! La Kahn intona un "Sempre libera degg'io. Folleggiare di gioia in gioia." mentre il mostro abusa di lei!
Quindi il ribaltamento dei ruoli si completa nel finale da antologia del cinema dove dottore e mostro si uniscono e si completano a vicenda in un tripudio di violini e rapsodie transilvane.
Quasi 40 anni sono passati dalla prima di Frankenstein Junior, ma non si accenna a smettere di ridere e la più grande parodia comica di tutti i tempi è ancora obbligatoria nella collezione di un cinefilo che si rispetti!
SI PUO' FAREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!