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NESSUNO MI PUO' GIUDICARE regia di Massimiliano Bruno

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arturo     4 / 10  20/03/2011 19:22:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
filmetto scontato in piena linea editoriale Brizzi; un po' come in politica, dove il sollievo per la fine della prima repubblica ha lasciato il posto all'orrore dell'epoca berlusconiana, non vorrei che anche nel cinema italiano commerciale succedesse la stessa cosa: ci liberiamo finalmente dei cinepanettoni per far posto a queste commediole superficiali e sdolcinate, in piena linea editoriale Brizzi? Era meglio Lino Banfi!
andreapau  10/04/2011 11:59:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vengo a trovarti dopo averti sfan cu lato su "i ragazzi stanno bene".
Condivido al mille x mille il tuo giudizio su questo film.
Detto questo, per me rimane un mistero l' accostamento che sei riuscito a fare tra i due film.
Saluti
lennydee  23/03/2011 02:25:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi dispiace dissentire completamente col tuo giudizio. Hai omologato un film che di uguale agli altri che hai citato (i film di Brizzi) definendolo superficiale (?) paragonandolo addirittura all'orrore di un cine panettone. Io credo che tu non l'abbia visto e hai dato una valutazione sommaria tanto per scrivere qualcosa
arturo  23/03/2011 09:47:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...e comunque, se rileggi bene quello che ho scritto, non l'ho affatto paragonato ad un cinepanettone. Ho solo detto che questo genere di film ne sta prendendo il posto, che è tutto un altro discorso.
arturo  23/03/2011 11:00:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
http://www.mymovies.it/film/2011/nessunomipuogiudicare/

dai un'occhiata al link qua sopra. io sottoscrivo in pieno, e non mi pare che si tratti dei Cahiers du Cinema
arturo  23/03/2011 09:27:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
si dà il caso che bruno sia lo sceneggiatore di brizzi, e che brizzi sia autore del soggetto di questo film. è un film di factory, e lo si vede chiaramente da:
1. la caratterizzazione semplicistica e monodimensionale dei personaggi, l'uso di attori popolari e di provenienza televisiva
2. il tema pruriginoso (la escort!) trattato però in maniera ruffiana ed inoffensiva, così da stuzzicare le masse senza offendere i benpensanti
3. la totale mancanza di un contrappunto drammatico, che è ciò che rende grandi le commedie migliori.
4. la presenza, viceversa, di un contrappunto mieloso e rassicurante
Se poi tu ti accontenti, buon per te.