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DUEL regia di Steven Spielberg

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GianniArshavin     7 / 10  06/12/2013 21:06:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Debutto alla regia di Spielberg con questo Thriller on the road che, sembra incredibile,ma ha già più di 40 anni.
Basato su un racconto di Matheson il film è incentrato tutto sul "duello" stradale fra un impiegato alla guida di una macchina e un misterioso camionista alla guida di un'autocisterna. Fra le strade deserte del centro America assisteremo alla lotta automobilistica fra i due mezzi e verremo trascinati in un crescendo di tensione e velocità.
La peculiarità del film è che il nemico non viene mai svelato e mai lo si vede in viso,e questo dona alla pellicola un fascino davvero notevole. Inoltre i piani di lettura sono molteplici e l'opera può essere vista sia come puro intrattenimento con un folle camionista che insegue uno sventurato impiegato,oppure ci si possono trovare significati più profondi come il duello fra l'uomo selvaggio e virile che accetta le sfide (camionista) e il vile e inetto borghese impiegato che non prende nulla di petto e scappa dai problemi senza affrontarli (che durante il film sfugge anche ad una discussione con la moglie per un suo non intervento durante le molestie di un collega ad una festa). Un'altra chiave di lettura delle vicende,oltre a quella del duello,potrebbe essere quella sociale:infatti l'autocisterna,rozza,sporca e vecchia potrebbe rappresentare le sofferenze dei sottoproletari mentre l'auto nuova e di marca potrebbe essere una metafora della medio-borghesia che cerca di elevarsi e di distaccarsi da quelli socialmente "inferiori"senza un reale motivo; a corroborare questa tesi ci sarebbe l'animo da inetto del protagonista che però nasconde una venatura di saccenza e presuntuosità(infatti si rivolge ai passanti e ai locali spesso in maniera scorbutica) e soprattutto questa chiave di lettura viene sottolineata dalla scena del bar,dove David cerca di capire chi sia il suo persecutore,ma non riesce ad individuarlo fra i tanti camionisti tutti simili che sembrerebbero suggerire che il pericolo non è un singolo folle individuo ma un'intera classe sociale che si vede disprezzata da chi ha avuto più fortuna nella vita.
Ovviamente il titolo presenta alcuni difetti,come una certa ripetitività(nella seconda parte maggiormente) e un po di esagerazioni e inverosimiglianze nella trama (l'autocisterna un po troppo veloce e lui che non decide mai di girare e tornarsene a casa).
Comunque,considerando che il film non annoia,che ha più di 40 anni e che presenta molte chiavi di lettura lo consiglio caldamente sia agli appassionati di Steven che non.