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HABEMUS PAPAM regia di Nanni Moretti

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scantia     7½ / 10  29/09/2013 12:16:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uomini che riconoscono i propri limiti di fronte all'enormità del ruolo assegnato, uomini che nella società della competizione esasperata e del successo a tutti i costi per rispetto della propria natura non riescono a calarsi in un ruolo che non gli appartiene e sanno anche compiere rinunce dolorose (il teatro è l'unico contesto in cui la rappresentazione dell'altro da sè può essere accettata senza ipocrisie e senza traumi).
E di contro uomini che rincorrendo il mito del "più bravo" nel proprio settore di competenza finiscono con il sacrificare gli affetti familiari, per ritrovarsi confinati dal proprio ruolo professionale in una prigione dorata (privati anche del cellulare, unico strumento di contatto con la realtà) in cui l'unica soddisfazione per non morire di solitudine è organizzare un torneo di pallavolo, con buona pace delle competenze da "primo".
Questo è essenzialmente "Habemus Papam", una riflessione sui limiti e inadeguatezze umane nello stesso contesto già utilizzato ne "La messa è finita": probabilmente Moretti ritiene particolarmente efficace allo scopo il rapporto tra individuo e ruolo di guida spirituale, senza voler minimamente interessarsi al problema della fede, e visti i risultati in entrambi i casi mi sento di dargli ragione.
Non un capolavoro, ma sicuramente un'opera interessante e poetica, (grazie all'interpretazione di un monumentale Piccoli) e soprattutto lontana anni luce dalla meschinità di tanti commenti intrisi di preconcetti: di chi ha gridato allo scandalo, di chi ha stroncato e boicottato il film senza averlo visto, di chi si è ritenuto offeso per come veniva sminuito il potere della fede in relazione alle debolezze umane...e pochi anni dopo si è visto smentito dalla cronaca stessa.