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WAKING LIFE regia di Richard Linklater

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pinkblack9     10 / 10  27/02/2013 21:14:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Waking life è un'opera di straordinaria profondità e straordinaria sperimentazione. Una disamina raffinata e cruda dell'animo umano, una riflessione sul senso dell'esistenza, uno studio della percezione della realtà e una navigazione attraverso la dimensione del sogno e dell'illusione.
Dalle prime battute del film, l'estraniazione e lo stupore avvolgono il pubblico di incertezza ma poco a poco l'incertezza si trasforma in travolgente ammirazione. Assistiamo ad una pellicola che vive, nella maniera più autentica e assoluta, una vita propria e va a rappresentare una futura pietra miliare e nell'ambito della tecnologia e della sperimentazione digitale, e nell'ambito della cinematografia impegnata, o, almeno, vincolata al tema dell'esistenza o della percezione della realtà. Quello che più conta è che in quest'opera il regista, Richard Linklater, abbia concretizzato quanto appariva non concretizzabile: per definire e individuare la visione del protagonista di tutto ciò che lo circonda, appunto, ha ridipinto ogni immagine e le ha regalato sfumature e colori accesi, risplendenti di vitalità e incandescenti di amore per l'arte. Il film si articola in una peregrinazione visionaria, arricchita attraverso incontri con scrittori, antropologi, filosofi, critici, per offrire spaccati deliranti e sublimi di dialoghi;
Temi degli incontri di questo oniro-nauta saranno inizialmente le riflessioni sull'arte, l'esistenza e la verità e la comunicazione; col passare del tempo, il film si trasformerà in una gravissima e densa meditazione sul ruolo dei media, e della classe politica, e della libertà del popolo. Ripeto, straordinario. Straordinario nella profondità, nell'intellettualismo, nella sperimentazione. La colonna sonora del film è quanto mai appropriata.
Unico limite della pellicola, probabilmente, si rivelerà, a lungo andare, qualche turbinosa e cervellotica disamina di uno degli infiniti personaggi che incontra il nostro protagonista. Infatti la prima volta che l'ho visto, non appena il film si è concluso, ho subito pensato di doverlo rivedere, perchè i tratti di eccessivo intellettualismo hanno bisogno di tempo per essere percepiti appieno, e poter suscitare così una reazione alle sequenze proposte. Molti dialoghi correvano e io con la mente ancora seguivo quelli precedenti. Penso che sia un film troppo denso per essere assimilato dopo una sola visione. E questo sia per i veterani che per i neofiti dell' "erudita letterarietà..." Non posso consigliare questo film a chi ha in odio le divagazioni e le speculazioni intellettuali, o a chi detesta l'arte letteraria; a costoro posso consigliare di vederlo muniti di pazienza, e di godere almeno della bellezza atipica delle immagini. Non si era mai visto nulla del genere: si entra realmente all'interno del film come catapultati dalla sua impostazione quasi ipnotica e una volta terminato sembra di ricordare gli artisti d'avanguardia, e più in generale si ha la consapevolezza di essere di fronte non a un semplice film-capolavoro bensì a un opera d'arte vera e propria. Imperdibile!