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THOR regia di Kenneth Branagh

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Dom Cobb     7 / 10  30/07/2014 13:38:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A causa della sua arroganza, che ha portato il regno di Asgard a una guerra contro i rancorosi giganti di ghiaccio di Iotunheim, Thor figlio di Odino, viene privato dal padre dei suoi poteri ed esiliato sulla Terra. Lì, l'energumeno si imbatte in una compagnia di astrofisici, fra i quali la giovane Jane Foster. Mentre il rapporto con la ragazza permette a Thor di scoprire la parte migliore di sé stesso, ad Asgard l'infido Loki trama per prendere il posto del fratello come figlio favorito di Odino...
Più che un film a sé stante, questo esordio sul grande schermo del dio del tuono che, a conti fatti, dio non è,


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non è altro che un episodio di passaggio, indispensabile ad introdurre personaggi che verranno pienamente sviluppati solamente nella "grand réunion" dei Vendicatori. Oltre all'aspetto prettamente commerciale della pellicola vi è anche, come ostacolo, la natura stessa del personaggio di Thor, difficilmente rappresentabile al cinema in modo quanto meno plausibile, in modo da poter essere preso sul serio. A Kenneth Branagh, raffinato regista shakesperiano, viene affidato l'onore e l'onere di una tale fatica.
La sua è una scelta piuttosto insolita per un genere come quello dei supereroi, ma in definitiva, la migliore per introdurre un mondo fatto di relazioni difficili, figli disconosciuti e fratelli in conflitto tra loro, tradimenti, inganni e tutti gli elementi caratteristici della produzione letteraria del grande tragediografo inglese.
L'abilità con cui Branagh riesce a mettere in primo piano questi elementi e renderli preponderanti sull'azione spettacolare non basta certo per parlare di un film dai profondi contenuti, forse non basta neanche per parlare di un prodotto pienamente riuscito; comunque, il risultato riesce, nonostante qualche occasionale squilibrio, a conciliare tendenze così diverse fra loro e, di conseguenza, a regalare un intrattenimento tutt'altro che stupido; questo perché Branagh brilla in modo insospettabile anche nelle scene d'azione e nella gestione di effetti speciali strepitosi, per quanto un tantino patinati.
Certo, non è di aiuto una sceneggiatura che viene a mancare nei momenti più importanti per la crescita del protagonista


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e che solo in alcune scene, prevalentemente ambientate ad Asgard, concedono al cast qualcosa a cui aggrapparsi per dare vita ai personaggi da loro interpretati.
A galvanizzare la pellicola dai buchi dello script è proprio lo sforzo congiunto della regia, degli attori e di un notevole comparto tecnico (notevole la fotografia del fido collaboratore di Branagh, Haris Zambarloukos, che, insieme alle scenografie di Bo Welch e ai costumi di Alexandra Byrne, dona al film un look elegantissimo e semplicemente splendido da ammirare). Sforzo che, in ogni caso, non riesce a coprire del tutto una parte centrale un tantino inerte e un lato action piuttosto scarno;


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non ne farei un dramma se ciò giovasse allo sviluppo dei personaggi e della trama, ma questo succede solo in parte.
Tuttavia, non è neanche un difetto eccessivamente vistoso, anche perché Branagh e soci hanno a disposizione un cast ben assortito. Chris Hemsworth, già apparso brevemente nello Star Trek di Abrams, dimostra di possedere qualcosa di più oltre agli addominali scolpiti, la minuta Natalie Portman gli fa da adeguata spalla, mentre Anthony Hopkins è un Odino che impone rispetto e timore reverenziale, ma su tutti campeggia il talentuoso Tom Hiddleston, che dona al suo Loki una maschera di sofferta determinazione e punte di compiaciuta cattiveria per esprimere il senso di inadeguatezza e il complesso di inferiorità che è la causa del suo agire. Forse, il più shakesperiano di tutti i protagonisti di questo dramma inter-dimensionale, ben lontano dalla semi- macchietta nella quale Joss Whedon lo trasformerà nei Vendicatori. Grazie a lui il film guadagna ulteriore credibilità e quel tocco di dramma sufficiente a perdonare le debolezze rappresentate dai comprimari, alquanto dimenticabili.


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In definitiva, personalmente lo trovo un blockbuster abbastanza riuscito, pur con i suoi difetti: sarebbe potuto venire meglio con una ventina di minuti in più e uno script un po' più articolato, ma anche così com'è non ci trovo molto di cui lamentarmi. Per gli appassionati è un must, presumo, per chi ama il semplice intrattenimento senza conoscere i fumetti andrà bene ugualmente.


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