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THE TREE OF LIFE regia di Terrence Malick

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wooden     4 / 10  30/05/2011 11:51:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tranquilli, Tree of life non è il nuovo 2001 nè Malick è chissà quale genio.
Questo in risposta a tante fanfarate che girano riguardo a questo film, che è mediocre come d'altronde tutto il cinema del sopravvalutatissimo regista.*

*Prima che mi arrivino insulti, per sopravvalutato e mediocre intendo non in senso assoluto (ci mancherebbe), ma in relazione ad altri registi molto più dotati ma che non vengono considerati "geni" solo perchè non fanno un film ogni 25 anni o hanno paura delle telecamere come il furbone texano. Sarò breve.

COLONNA SONORA Praticamente un "best of classical music". Il film pullula di scene INSULSE che sembrano "ohhhh" solo perchè in sottofondo viene servito uno Smetana o uno Schumann. Che bello, ma il merito non è tuo, caro Malick. In Kubrick la musica classica esalta scene che avrebbero comunque una loro autonomia, qua toglietela e vedete.

MALICK Il vero problema. Le sue bolse riflessioni sull'uomo-sul senso della vita-dio che già avevano fracassato le balle con "la sottile linea rossa" tornano alla carica. Ovviamente gli intellettualoidi sono ben felici.
Peccato che sia in ritardo di qualche secolo con "che bello il disegno divino che pone l'uomo al centro del mondo ma un puntino al centro della galassia e che brutta la vita eppure che bella la natura". L'utilizzo della voce narrante a spezzare i lunghi silenzi con frasette inutili tipo "perchè ci fai questo?" o "dove sei?" la dicono lunga sul livello generale della riflessione.

Ovviamente, a livello estetico è un film straordinario, ma non basta, anche perchè qua il merito va più ai produttori e ai tecnici. Sotto la magnificenza esteriore c'è ben poco più che qualche blanda idea a livello di circolino new age (nonostante la maestosità (manierista) delle immagini inganni sulla reale portata del contenuto). Ma è facile farsi ingannare, evidentemente.

Ci sarebbe molto altro da dire sulla fastidiosa retorica spiritualista, sulla lunghezza esasperante, sull'altrettanto fastidiosa concezione dell' "uomo capolavoro di Dio" (ma quale capolavoro), che emerge in diversi punti del film, ma direi che può bastare :)
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  01/06/2011 23:56:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Su queste pagine fanno fatìca a farsi capire Malick Van Sant Kaurismaki i Dardenne o sokurov, tanto per citare alcuni dei più grandi (secondo me) cineasti del mondo, mentre il più lineare Paul Haggis con tutte le sue buone intenzioni fa un film mediocre ("The next free days") e fa andare in visibilio lo spettatore. Oramai passano (v. Vieri Vazzini, ha perfettamente ragione) come se fossero capolavori cartoons sequel e remake, blockbusters roboanti e quant'altro, e piacciono indiscriminatamente (anche se di Matrix ce n'è uno solo anzi tre). Cosa posso dirti? Pensala pure come vuoi ci mancherebbe ma le riflessioni di Malick che tu trovi bolse (con la parola "intellettuale" usata come scherno) alla fine non sono che variazioni di quello che passavano tanti libri di testo, prima che il mondo declinasse questa offerta in favore del luna-park tecnologico (che pure non disdegno anzi)
wooden  02/06/2011 15:37:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, non è proprio il caso mio (guarda i film che ho votato :).

Il fatto è che ad una riflessione bolsa preferisco un film stupido e senza pretese. Se vogliamo andare sul profondo facciamolo, ma facciamolo bene (mi viene in mente Stalker di Tarkowski, per dirne uno), e non riproponendo un pastone neo-medioevale.

E sopratutto capendo che filmoni di tre ore dominati dal silenzio lo possono gestire in pochi (geni). Malick, IMHO, non è tra questi.

PS The next three days l'ho visto, ma mi sono appisolato verso metà film :D