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THE TREE OF LIFE regia di Terrence Malick

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Invia una mail all'autore del commento Albertine     9 / 10  09/06/2011 14:54:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
un film gigantesco, un'opera di immenso respiro...un altro grande autore si cimenta con i misteri della Vita, della Natura, dell'Uomo, del Bene e del Male, rappresentandoci nientedimeno che la CREAZIONE, terribile e magnifica, una creazione che non mostra mai la mano di Dio. E' in tutto il film però il rapporto unilaterale dell'Uomo con Dio: frustrante, rabbioso, pieno di dubbi, come quello del figlio maggiore con il padre. Contrapposizione tra Natura e Grazia, Istinto e Amore, Materia e Spirito. La voce fuori campo ci invita ad amare e perdonare, la storia della famiglia all'inizio apparentemente perfetta e poi lacerata dalla brutalità del genitore, ci dice che l'unica cosa che conta sono gli affetti, i legami, le persone amate che rincontreremo e riabbracceremo alla fine di tutto. Innegabile l'ispirazione cristiana che infatti appesantisce troppo il finale senza però intaccare l'universalità dei temi affrontati nel corso del film. Le immagini meravigliose sposate con musiche altrettanto suggestive ci accompagnano in un viaggio indimenticabile fuori e dentro di noi. Gli Elementi scatenati, terrificanti, minacciosi, primordiali, padroni unici della terra, rappresentati con una potenza raramente vista prima, ci fanno sentire un Nulla, come risposta figurata alla precedente domanda: "cosa siamo per te?", mentre le visioni di animali, alberi, acqua, gesti d'amore, cieli, carezze, silenzi, abbracci, nascite, rimettono in gioco l'Uomo e la sua possibilità di godere della bellezza e dell'amore, la speranza che ci sia qualcosa oltre il furore cieco della Materia. Non sono cristiana e di solito le forzature religiose mi infastidiscono parecchio ma, a parte il finale, questo film mi ha preso anima e corpo. A parte Kubrik la cui influenza è fin troppo evidente, mi sono venuti in mente due recenti opere di altri due autori: Lars Von Trier, con il suo bellissimo Antichrist, nel quale si scagliava contro una natura pervasa dal Male e David Lynch con l'incomprensibile (almeno per me) Inland Empire...diversissime tra loro, sia chiaro, ma tutte a loro modo sconvolgenti, tutte, ognuna diversamente, tese alla rappresentazione dell'inspiegabile e dell'ignoto.
Per fortuna non l'ho visto in un multisala prevedendo le reazioni del grande pubblico ma in una saletta secondaria con appena 40 posti. Nonostante questo ho avuto la disgrazia di incontrare quattro persone che parlavano, ridevano e davano chiari segni di insofferenza. Dopo averli azzittiti ed essermi sentita rispondere: "cosa c'è da sentire?" mi sono cadute le braccia ed ho pensato che la Grazia in effetti non tocca tutti e non sto parlando di Grazia Divina, ma della Grazia dell'intelligenza, della sensibilità artistica, della profondità emotiva ed anche quella del rispetto per il prossimo. Per fortuna dopo il primo tempo sono andati via, ma mi chiedo: informarsi prima? Dopo aver visto un film come questo ad ogni modo posso solo ringraziare che il CINEMA esista.
suzuki71  10/06/2011 10:28:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"...e non sto parlando di Grazia Divina, ma della Grazia dell'intelligenza, della sensibilità artistica, della profondità emotiva ed anche quella del rispetto per il prossimo".

...avendo visto il film, io mi limiterei a tirare in ballo solo l'ultima della cinque grazie da te evocate. :-) cordialmente.
Invia una mail all'autore del commento Albertine  10/06/2011 13:11:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
1) intelligenza è informarsi sul film prima di andare al cinema, buttare i propri soldi e rovinare la visione al prossimo;
2) sensibilità artistica è godersi almeno l'innegabile bellezza delle immagini per quanto poi le si possa trovare vuote, retoriche ed inutili;
3) profondità emotiva è voler arrivare alla fine del film per capirne almeno il senso, vederlo fino in fondo in silenzio e solo dopo ridere, dare giudizi e anche distruggerlo perché ci ha fatto schifo;
4) il rispetto per il prossimo non te lo sto a spiegare.

Non credo tu abbia abbandonato la sala, disturbato gli altri, riso o commentato ad alta voce, era questo che intendevo.
suzuki71  10/06/2011 13:49:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio per la risposta.
Avevo sentito troppo parlare del film per non vederlo, ma ti confido che ho abbandonato la sala: non mi succede quasi mai, vedo quasi solo film "impegnati" e non commerciali, ma ho trovato questa pellicola veramente insopportabile.... ma per fortuna questo è solo il mio punto di vista. Ovviamente non ho dato fastidio durante la visione, questo è rispetto che non si discute. Saluti.
Invia una mail all'autore del commento Albertine  10/06/2011 18:34:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
se proprio ti riusciva insopportabile...
a me una volta è capitato con uno dei miei registi preferiti: Peter Greenaway durante la proiezione in anteprima di : "Le valigie di Tulse Luper"...per la prima volta trovai un film insostenibile e lasciai la sala.
Saluti anche a te...