fidelio.78 7½ / 10 19/06/2011 19:52:58 » Rispondi Ho riflettuto parecchio su questo film e alla fine credo che sia un'opera non del tutto riuscita. Ponendosi idealmente a metà tra un Kubrick e un Tarkovskij (passando per G. Reggio rievocato a tratti sia nello stile che nella musica), Malik non riesce a essere profondo come i due predecessori. Questo film non ha né la profondità filosofica di 2001 né lo spessore poetico delle immagini de "Lo specchio". L'impressione globale è che, nonostante una splendida fotografia, a tratti si abbia l'impressione di essere in uno spot di un profumo (la rappresentazione del Paradiso, ad esempio, è quasi da spot Ferrero o da film moooolto minori) L'edulcorazione eccessiva della fotografia alla fine arriva quasi ad essere un difetto non venendo mitigata da altro poiché il livello della poetica di questo film a tratti corre il rischio di essere molto banale. L'aspetto più bello del film è però la grandezza autoriale con cui l'autore riesce a imporre un suo standard comunque elevato. Il riuscire (pur se non sempre) a raccontare con immagini sensazioni più che storia (anche perché la battaglia edipica del figlio nei confronti del padre non sembra essere la vera colonna portante del film) è un'impresa che merita comunque una standing ovation.
Pasionaria 19/06/2011 23:14:35 » Rispondi Proprio perchè so che sei uno del "mestiere" ho letto con interesse il tuo commento, tecnicamente preciso. Io, purtroppo, non riuscendo a vedere la grandezza autoriale di Malick ( in questo film, in particolare) neanche nella fotografia, sono rimasta completamente delusa.