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THE TREE OF LIFE regia di Terrence Malick

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Tuonato     6 / 10  14/01/2013 14:59:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ed eccomi nuovamente alla prova di reverendo Malick. Dopo il soporifero, terribile 'The new world' (<<cielo, terra, sole, luna...>>, tormentone che ancora mi perseguita) devo dire di essere riuscito a tenere botta a questa pellicola, portata a termine nonostante inevitabili passaggi a vuoto nei quali ho dovuto puntare tutto sullo stoicismo.
Nel presente sermone Malick ci indica due modi per affrontare la vita: con la via della natura o con la via della grazia.
Teoria che riesce ad esemplificarci grazie ad una famiglia texana del '50 in cui sono presenti entrambi i modelli. Padre O'Brien rappresenta la natura, poderosa violenta autoritaria. Madre O'Brian è la grazia, amorevole caritatevole comprensiva.
Famiglia O'Brien in cui è presente una forte componente spirituale, fede che vacilla quando scompare tragicamente un figlio.

<<Dov'eri tu quand'io ponevo le fodamenta della terra?
Mentre gioivano in coro le stelle e plaudivano tutti i figli di di0? >> Giobbe.
Eh, Giobbe. Il "perseguitato", colui che "sopporta le avversità". Il giusto la cui fede è messa alla prova da parte di di0.

Malick mette in scena il lutto. Si avvale di immagini straordinarie della genesi del genere umano di gran impatto visivo/emotivo, ci spiega paternamente "come va il mondo" ponendo in parallelo, confrontandoli, macrocosmo (universo) e microcosmo (famiglia O'Brien).
Ci porta per mano alla comprensione del dolore, ad una possibile - l'unica? - soluzione per il suo superamento.

Ancora Giobbe. Quello a cui di0 disse che l'operato divino non va giudicato dal punto di vista umano, quel di0 che rivendica la sua onnipotenza rispetto alla miseria dell'umanità: l'uomo può trovare una risposta al dolore e al male solo decidendo di affidarsi a Lui.

Ne vien fuori un'opera complessa con innumerevoli simbolismi/metafore di non facile lettura, un film mistico lirico ma estramente autoriale, davvero pesante con gli attori che hanno una parte quasi marginale rispetto al progetto. Suggestive le esterne girate nella rinascimentale Villa Lante.
Io, personalmente, come 'Albero della vita' continuo a preferire quello di Aronofsky.
Malick è comunque un monumento del cinema, ce lo dicono i numeri: ex prof di filosofia al MIT che ha diretto solo 6 pellicole in quarant'anni di carriera, ciò testimonia la qualità l'impegno l'autorialità e giustifica l'etichetta di "anti-star".
Ma se non conoscete Malick avvicinatevi con sospetto, le sue opere d'arte (perché sono tali) sono scarsamente digeribili.