Albertine 7½ / 10 05/07/2011 14:58:21 » Rispondi Miike che rivisita il genere classico mi ha fatto l'effetto di una miscela Kurosawa + Dario Argento. Alla bellissima fotografia che fa sembrare il film una vecchia pellicola, ai dialoghi asciutti, ai meravigliosi costumi, si alternano infatti sangue, mutilazioni, torture, crudeltà, morte, atti di sadismo, rappresentati con il gusto proprio di Miike. Rispetto alla lunga filmografia non posso purtroppo dire di aver visto molto: Audition, Ichi The Killer, il bellissimo Imprint (M.O.H.) e Box...in ognuno di questi c'è un sadico/a che mette in pratica terribili torture, non credo sia un caso piuttosto una passione personale del regista. Il finale mi è sembrato di rottura con tutto il resto del film, dissacrante verso la figura dei samurai e di concetti quali l'onore, la vendetta, la morte gloriosa, denunciando invece la vanità della guerra.
sopravvivono infatti soltanto i due meno convinti: il giocatore ed il ladro che si fa scherno per tutto il tempo dei 12 samurai, dichiarando entrambi ridendo di voler continuare chi a giocare, chi ad andare a donne. E' l'inizio della fine di un'epoca, l'America incombe, di lì a 100 anni hiroshima.