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13 ASSASSINI regia di Takashi Miike

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  18/11/2011 11:05:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La concezione cinematografica di Takashi Miike è quasi sempre spiazzante,soprattutto quando dal re degli eccessi arriva un pellicola che di fatto elude la struttura libertaria e pulp che ha reso celebre il regista giapponese in tutto il mondo.
"13 Assassini" è un film che guarda al passato con sommo rispetto, miscelando le tradizioni del Sol Levante con il cinema classico zeppo di chiari riferimenti a Kurosawa ,al jidai-geki e al western di Leone o Peckinpah.
Non può mancare quindi il signorotto crudele oltre ogni immaginazione,protetto dallo Shogun e libero di dar sfogo alla sua natura sadica e sanguinaria.Per fermare la sua ascesa si trama nell'ombra e un manipolo di coraggiosi samurai,ai margini della società in quanto l'assenza di guerre ne ha svilito l'immagine ma non il valore o la dignità di guerrieri,si getterà in quella che a tutti gli effetti sembra una missione suicida.
Ed è proprio sul senso dell'onore che Miike plasma la sua epica bellica,attraverso guerrieri fedeli ad un'onesta rappresentazione di giustizia e ad un integerrimo senso morale,o per contrasto sottomessi al proprio squilibrato signore, cui giustificano ogni insano gesto nel rispetto di un giuramento che prevede solo totale fedeltà.Il regista pur soffermandosi poco sulla definizione dei personaggi coglie e innalza il valore assoluto di questi uomini a favore di quella che può considerarsi un'elegia della morte,da qualunque angolazione si guardi male e bene sono motivati da un profondo attaccamento al proprio ruolo, di conseguenza soggetto al culto della battaglia in cui perdere la vita è massima gratificazione.
Il film è girato magnificamente con una parte introduttiva in cui spicca un utilizzo della luce ,anche naturale,particolarmente efficace e di una fotografia lugubre,adatta a infondere un senso di cospirazione. Poi la grande battaglia,un gioia per gli occhi nelle sue straordinarie coreografie.Eccessiva,esagerata,violenta,senza tregua ed interminabile,eppure mai noiosa,Miike mette da parte i suoi effetti grandguignoleschi ed utilizza l'azione per glorificare la rettitudine e il coraggio di uomini logicamente imperfetti ma depositari di valori destinati a perdersi di lì a poco.
Un film che fa del classicismo il suo punto di forza,elevato dalla classe di Miike ad un'essenza cinematografica visivamente godibilissima e virtuosa per la lettura eticamente inattaccabile che offre.