caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CAVE OF FORGOTTEN DREAMS regia di Werner Herzog

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
pier91     9 / 10  26/10/2014 11:30:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La mia risposta all' ultima domanda di Herzog è: sì. Scrutando la grotta Chauvet, sì, sono stata sovrastata dal sentimento di un abisso temporale. Proprio come il coccodrillo albino, che in una splendida favola futuribile potrebbe non riconoscere, sulle pareti, i suoi alter ego, quelle fraterne creature aliene. Proprio come l' archeologo giocoliere, cui Herzog, geniale funambolo della parola, pone le domande perfette… proprio come lui, che dopo cinque giorni di esplorazione ha dovuto fermarsi ed assimilare, atterrito da immagini magiche, "mostruose", già gravide di tutte le scintille, di tutti i sogni dell' uomo sulla rappresentazione del mondo: la messa a morte dell' arte descrittiva, il sorpasso dell' arte statica, il cinema. Possiamo specchiarci in questi sognatori affrancati dalla Storia (disegnavano, a distanza di migliaia di anni, sopra le opere dei loro predecessori) senza provare vertigine?

Anche "Cave of forgotten dreams", come quasi tutti i film di Herzog, viene presentato allo spettatore come un' impresa grandiosa. Volute e rimarcate le parentesi sulla realizzazione faticosa, ostacolata, epica delle riprese. Solo un' ora di tempo per cristallizzare un tesoro intoccabile, quattro operatori, materiale esiguo. Ma poi, sorpresa!, il ritorno nella grotta, e la riscoperta, attraverso l' attrezzatura giusta e una buona dose di testardaggine tedesca, di figure finora lontane e quasi indistinguibili.