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CAVE OF FORGOTTEN DREAMS regia di Werner Herzog

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Jolly Roger     8 / 10  17/04/2016 16:30:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un gran bel film-documentario, avente ad oggetto la caverna Chauvet-Pont-d'Arc in Francia, una grotta nella quale sono stati ritrovati dipinti risalenti fino a 32.000 anni fa, che si posizionano fra le più antiche rappresentazioni umane mai scoperte.
Cavalli, leoni, pantere, bisonti, ma anche uomini e donne, o forme antropomore…rappresentazioni che possono aiutarci a capire come l'uomo di allora vivesse, ponendoci però moltissime domane. Qual è lo scopo di quei dipinti? Come veniva utilizzata la grotta? Forse vi si tenevano cerimonie? A cosa serviva tutto ciò, quale era lo scopo intimo?
Nemmeno gli studiosi riescono a rispondere.
Forse sono proprio le immagini di Herzog che ci fanno avvicinare ad una possibile risposta, che riducono l'abisso temporale che ci distanzia dai nostri antenati e che, flebilmente, ci fanno rispolverare una lontana parvenza del loro profondo significato, grazie al fatto che esso è insito dentro di noi, è ancestrale: in quei momenti è nata l'umanità come noi la conosciamo.
E' nato la conoscenza, nel senso di capacità dell'uomo di guardarsi intorno senza accettare passivamente la Natura, ma fermandosi, prendendo consapevolezza di essa, ma soprattutto meravigliandosi.
E' in quel momento che la Natura stessa realizza la propria bellezza, specchiandosi nelle opere d'arte rupestre realizzate attraverso l'umanità, stupita e meravigliata come un bambino che si vede per la prima volta in uno specchio. E' attraverso l'umanità che questo miracolo avviene: non siamo noi a dipingere e a creare, ma, secondo la saggezza degli antichi, è lo Spirito che lo fa attraverso di noi.
E' stato questo il momento in cui è nata l'umanità.
Il momento in cui si prende coscienza dell'esistenza di qualcosa di superiore, provando ad avvicinarsi ad esso con il tentativo di darne una manifestazione, attraverso l'arte, la musica o la scienza, affinché qualcun altro carpisca questo piccolo avvicinamento al Divino e lo usi come un gradino su cui poggiarsi per spingersi ancora più oltre, sempre più vicino ad Esso.