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HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE - PARTE 2 regia di David Yates

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Terry Malloy     10 / 10  16/07/2011 11:36:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, un capolavoro.
Non so cosa dire riguardo a questo secondo episodio. Ovviamente la cosa migliore sarebbe stata vederli insieme, per gustare l'immensa preparazione del primo e la mozzafiato ed emozionante guerra del secondo. Queste sono 2 h di accanita lotta contro il Male, anche se i toni della narrazione sono estremamente diversi da qualsiasi cosa io abbia visto in precedenza. Harry Potter infatti è qualcosa di diverso. E il film che l'ha celebrato (in un trionfo) sullo schermo è qualcosa di diverso anche rispetto al suo genitore. Poche scene mi hanno leggermente deluso in questo film, ma erano più sensazioni confuse. Non paragono neanche questi "malesseri" a ciò che ho provato nella prima battaglia: La Tregua prima della Tempesta, Harry che parla con Elena Corvonero, il gioioso fermento venato di paura. Tutto ciò lo sentivo dentro ed è stato reso perfettamente. Non v'è dubbio che Yates sia stato il regista che meglio abbia interpretato Harry Potter, pur non togliendo nulla agli altri registi.
Vorrei soffermarmi su tantissime altre scene, che a mio parere sono quanto di meglio abbia mai visto in vita mia, ma il ricordo è confuso perchè Harry Potter è stata un'esperienza di vita, non un film. Ricordo un occhio di Voldemort, dopo una Maledizione Senza Perdono, un occhio angolato, un occhio che rivela miliardi di sensazioni anche senza cuore di un grande cattivo. Grande Ralph Fiennes. Ma non voglio fare un elenco sterile di quanto ho visto.
Per questo ultimo film mi sono trovato a riflettere sul ruolo che l'Epico possa avere nella vita e nell'arte, in questo caso nel Cinema. Non si può non pensare a The Lord of the Rings, suo ultimo e unico termine di paragone: si possono fare miliardi di discorsi oziosi sulla presunta superiorità del Signore, ma trovo che l'unica superiorità stia nei film, non nei libri. Letterariamente parlando sono pari, ma cinematograficamente c'è qualcosa che stona, l'ho capito ieri quando la drammatizzazione dei personaggi giovanili doveva toccare l'acme e non so se effettivamente il trio Watson-Radcliffe-Grint sia stato all'altezza. Perchè sì l'Epicità nel Cinema si regge sul grande carisma degli attori che consegnano al nostro immaginario i volti e la carne di Personaggi-Simbolo. Gli insegnanti sono la Compagnia dell'Anello, Silente è Gandalf, Voldemort è Sauron, il Trio sono gli Hobbit. Ma laddove nel capolavoro di Jackson si assisteva a prove attoriali di eccelso valore, qui purtroppo dobbiamo misurarci con interpretazioni che solo in parte reggono il confronto con SDA. E questo è per i ragazzi: il Trio, per carità, è bellissimo. Tre attori scelti benissimo, sempre migliori nel tempo, ma all'ultima prova hanno fallito. Perchè nell'ultima prova si doveva essere Attori veri, e al richiamo hanno risposto coloro che sanno davvero recitare. Questa è l'unica vera mancanza dell'episodio (ma il mio voto è comunque pieno, anche perchè affettivo), e l'unica vera differenza di valore rispetto a SDA. Ne risulta un minore quoziente di Epicità? No. La qualità è differente. Perchè mentre SDA è un mondo epico con magia, Harry Potter è un mondo magico con epica. SDA è il medioevo, la Commedia dantesca, Harry Potter è il moderno, l'Ulisse joyceano. Gandalf non fa magie e salpa per le bianche sponde, Silente è il Merlino per eccellenza e muore come ogni uomo normale. Sauron è un'entità, un concetto; Voldemort un uomo in carne ed ossa che muore in duello. E queste sono alcune piccole differenze tra due grandi Capolavori del fantasy, che se non fanno tanto riflettere sulla Vita, hanno almeno il grande pregio di divertire (nel senso più proprio del termine, "distogliere l'attenzione") e scaldare il cuore della gente.
kubrickforever  16/07/2011 12:17:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
gran bel commento e meno male che il film abbia rispettato le tue aspettative. Sulla prova attoriale dei tre protagonisti avevo letto in diverse recensioni che a questo giro ci si aspettava quel salto di qualità che purtroppo non c'è stato. *****, dopo aver partecipato a sette film, era più che lecito.
Terry Malloy  16/07/2011 12:33:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a te è piaciuto robbi? sì ma infatti io non giudico i tre protagonisti perchè alla fine hanno fatto un ottimo lavoro, Radcliffe era un pargolo quando ha iniziato. Però purtroppo va rilevato che il film ha perso di grandezza senza l'apporto fondamentale di una grande interpretazione. es

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kubrickforever  16/07/2011 12:42:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non l'ho ancora visto, attendo che passi questo fine settimana per evitare i bimbi minchia e i deficienti che applaudono o ridono ogni due minuti. Purtroppo mi è capitato già con il quinto ed il sesto film e non me li sono goduti per niente. Devo attendere ancora un po' quindi ;)
Terry Malloy  16/07/2011 14:22:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
FAI BENE!! tra l'altro ieri il cinema era abbastanza silenzioso se non fosse stato per i miei amici della minchia..
Comunque buona visione, è un capolavoro assoluto.
Invia una mail all'autore del commento Enzo001  17/07/2011 02:33:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se ti può consolare io avevo accanto un dodicenne più sboccato d'un qualunque mafiosetto di quartiere, e una famiglia con tanto di bimbo che non ha mai smesso di piangere.
Terry Malloy  17/07/2011 10:30:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
hai pensato di passare al lato oscuro in quel momento?
Invia una mail all'autore del commento Enzo001  17/07/2011 17:31:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nah, me lo sono meritato: ho svelato i principali colpi di scena inscenando una conversazione a voce alta
Eleanor_Rigby  16/07/2011 15:07:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"[...]Ne risulta un minore quoziente di Epicità? No. La qualità è differente. Perchè mentre SDA è un mondo epico con magia, Harry Potter è un mondo magico con epica. SDA è il medioevo, la Commedia dantesca, Harry Potter è il moderno, l'Ulisse joyceano. Gandalf non fa magie e salpa per le bianche sponde, Silente è il Merlino per eccellenza e muore come ogni uomo normale. Sauron è un'entità, un concetto; Voldemort un uomo in carne ed ossa che muore in duello. E queste sono alcune piccole differenze tra due grandi Capolavori del fantasy, che se non fanno tanto riflettere sulla Vita, hanno almeno il grande pregio di divertire (nel senso più proprio del termine, "distogliere l'attenzione") e scaldare il cuore della gente:"

Non so se questo confronto da te espresso sia corretto, ci sarebbe da discutere, ma è comunque molto bello e sopratutto intelligente.

Voglio farti un appunto: secondo me al di la delle prove interpretative del trio (che ancora non posso giudicare, anche io evito la folla eccitata) i tre protagonisti della Rowling sono inferiori rispetto a quelli creati da Tolkien questo solo perché sono come tre Sam. Ovviamente banalizzo e riduco al massimo i loro bg ma quello che voglio dire si concentra sull'effettiva invulnerabilità emotiva dei personaggi, che rigenerano ferite mentali troppo profonde per essere raeli. Proprio come Sam i tre personaggi della Rowling ne escono quasi indenni dall'esperienza che hanno vissuto, mentre a parer mio una situazione mentale come quella di Frodo alla fine della vicenda avrebbe dato ancor più spessore alla narrazione oltre che alla prova recitativa degli attori.
Rimane comunque indubbio che tre bambini difficilmente potranno raggiungere il livello interpretativo del trio del SDA.
Terry Malloy  16/07/2011 16:26:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"è complicato" :)
bisognerebbe studiare il genere, la narratologia, l'estetica. Il mio è un paragone "sentimentale" e intuitivo, ma bisognerebbe studiarci davvero una vita intera. Comunque posso avanzare ora questo:
Frodo è stato toccato dall'anello, Frodo ha portato l'anello, consapevolmente. "Alcune ferite non guariscono mai del tutto". L'anello tange la personalità della persona che lo porta.
Harry ha dentro di sè un corpo estraneo, e ne è consapevole solo alla fine. Harry inoltre subisce un Avada Kedavra che lo uccide, ma anche lo guarisce. HP torna normale da una situazione di anormalità; Frodo diventa anormale da una situazione di normalità. Ma l'anormalità di Frodo è esistenziale, non magica. Il Signore e Harry Potter sono diversissimi in questo: noi siamo soliti catalogare tutti questi romanzi sotto il genere Fantasy, ma in realtà è un genere molto stratificato. Il Signore è un romanzo cavalleresco ambientato in un mondo d'invenzione. Harry è un noir di magia, ed è molto più sovrannaturale che il suo compagno.
Però non condivido la tua lettura, non trovo che Sam sia molto più complesso dei tre personaggi, anzi è il personaggio più semplice del romanzo di JRRT. E Frodo pure non è più complesso di Harry. Diciamo che Frodo e gli altri sono personaggi adulti, mentre HarryRonHermione sono ragazzini. E adulti si vedono solo nei 19 anni dopo, un'appendice discutibile se vuoi, ma che non aggiunge nulla allo spessore del personaggio, più un omaggio a Piton che altro.
L'errore che si fa è considerare SDA più degno di HarryPotter, ma questo perchè Tolkien si è confrontato con personaggi adulti e non c'è per questo l'infantilismo che domina HP. Tuttavia sul piano letterario sono assolutamente sullo stesso livello.
Eleanor_Rigby  16/07/2011 19:18:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai ragione è un confronto che per renderlo tale andrebbero analizzati ed equiparati livello narrativo per livello narrativo.
Però io non ho messo né Sam né Frodo al di sopra di Herry. Ho equiparato l'invulnerabilità emotiva di Sam a quella di Herry e compagnia seppure, come da te sottolineato giustamente, non totalmente calzante. Frodo non è più complesso di Harry ma il SDA ha più personaggi dalle diverse sfaccettature che si evolvono e involvono in tutto il romanzo, mentre in HarryPotter i personaggi fanno fatica a mostrare un degenerazione ma anche un evoluzione mentale.
Rimango dell'idea che SDA non sia più degno di HarryPotter ma più completo in quanto JRRT ha lavorato decisamente di più a livello di bg a partire dalla creazione di vere e proprie lingue a un mondo vastissimo e quanto mai reale. In oltre sul piano letterario non credo che la Rowling raggiunga mai i livelli di JRRT sebbene sia una scrittice di un ottimo livello.
Verrei vederla libera dalle catene che la inchiodano a narrare le vicende di bambini a un pubblico di bambini, però non possiamo sapere se queste catene non sono altro che un suo stesso limite.
Terry Malloy  16/07/2011 20:16:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
hai perfettamente ragione, ma penso che sia impossibile una reale evoluzione psicologica in quello che è in fin dei conti un Bildungsroman. Cosa che l'SDA, un'allegoria ben più marcata rispetto a HP, non è. Mi chiedo inoltre, ma è solo una suggestione, se sia possibile una maturazione psicologica in un romanzo ove prevalgono l'azione e l'invenzione, e soprattutto che è ambientato in un mondo semi-fantastico..
Tolkien ha una scrittura ottocentesca, ma a dirtela tutta, la ricordo poco, dal momento che lo lessi in quinta elementare e ora sono all'università. La Rowling non sarà una maestra di forma, ma neanche Svevo lo era. Tolkien aveva una formazione diversa, e lo stesso contesto in cui nacque SDA è diverso. Non credo sia un merito tutto il lavoro che sta dietro al SDA perchè francamente lo trovo da buttare: Lo Hobbit ancora si salva, ma le Avventure di Tom Bombadil, Racconti Perduti e Ritrovati, Il Silmarrilion (in parte) e le altre cose sono decisamente illeggibili. La Rowling ha il pregio di essersi rivolta a un pubblico di bambini, ma aver appassionato anche gli adulti. Questo non è da poco. Personalmente ritengo che pochi si interroghino realmente circa la reale grandezza di Tolkien, intorno a lui si è creato un alone di grandezza che ovviamente mette in ombra la grandezza della Rowling (ancora vivente ricordiamocelo). Penso che fra un po' verranno messi sullo stesso piano, se la critica comincerà ad aprire un po' gli occhi.
El merendero  17/07/2011 10:33:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda che, in teoria (perché tutto dipende dai moderatori), qui si dovrebbe parlare del film, non del libro. E questa introspezione dei personaggi a vari livelli interiori da te avanzata nel film non c'è.
Terry Malloy  17/07/2011 12:16:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A parte che i mod non c'entrano un *****.
comunque l'introspezione riguarda i personaggi non la forma. Harry è tale quale al libro. Che poi la Rowling abbia potuto aggiungere miliardi di dettagli in più è un altro discorso, ma tutto quello che di cui ho parlato nel commento riguarda il film.
El merendero  17/07/2011 12:44:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mmm si, non c'è bisogno di essere volgare. Ho scritto introspezione dei personaggi, non introspezione della forma.
Terry Malloy  17/07/2011 13:48:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sì ma è una critica inutile e fallace. Harry Potter è identico nei libri come nei film, la tua confusione è dovuta alla maggior capacità di dettaglio che si trova nei libri. Ma Harry non ha introspezione, è un personaggio unidimensionale. L'introspezione che tu hai visto nel mio commento riguarda la dimensione narratologica del film, che è identica sia nel romanzo che nel film: non è introspezione dire che Harry passi da una situazione di anormalità a una di normalità, è semplicemente la sua constituzione di personaggio.
El merendero  17/07/2011 16:13:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Harry ha dentro di sè un corpo estraneo"
"HP torna normale da una situazione di anormalità"
"Harry Potter è un mondo magico con epica"
"Harry Potter è il moderno, l'Ulisse joyceano"

Ultima frase:

"Harry non ha introspezione, è un personaggio unidimensionale"

Si, forse sono io che ho fatto confusione. Fallacemente come diresti tu. Però prima di fare epochè scettica tenterei di spiegarla ai tuoi lettori.
Terry Malloy  18/07/2011 10:37:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora l'introspezione psicologica di cui avrei parlato e che tanto ha turbato la tua sensibilità la puoi trovare in personaggi come Pierre Besuchov, Mattia Pascal non in Harry Potter. Gli aspetti di cui parlo nelle frasi che tu hai citato sono aspetti che non toccano la psicologia del personaggio, ma la dimensione contenutistica e narratologica del romanzo. Cristo santo è così difficile da capire?
Ah, l'epochè non c'entra un beneamato ***** quindi se hai ancora qualcosa di interessante/sensatocolrestodellafrase scrivi pure, altrimenti arrivederci.
El merendero  18/07/2011 21:07:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nervosetto eh. Guarda credo che parliamo due lingue diverse a questo punto. Da parte mia posso assicurarti di conoscere pienamente il significato delle parole che scrivo e quando ho qualche dubbio controllo sempre il devoto-oli, cosa che tu mi sembra non sia disposto a fare. Tuttavia ho compassione per chi non ha una cultura classica. Perchè spero che alle scuole superiori ti abbiano spiegato che il viaggio di Ulisse non è solo "materiale e fisico", ma interiore e psicologico soprattutto. Il tema del viaggio ricorre in tutti i maggiori classici antichi, basta pensare ad Enea, agli Argonauti, se vuoi considerare alla pittura pensa Memling, Bosch a Friedrich con il suo "Viandante sul mare di nebbia" dove il sublime è SENTIMENTO. E allora se tutto questa introspezione NON LA VEDI in Harry Potter perchè hai usato come TERMINE DI PARAGONE Ulisse? Per farti bello con gli ingenui?

Perchè hai TIRATO IN BALLO Joyce quando nel suo "Ulysses" lui innalza il MONOLOGO INTERIORE a massima forma espressiva del suo estetismo? Hai fatto paragoni fuori luogo non trovi? L'Epochè calzava in quanto avevo capito che i tuoi paradossi fossero voluti, ma ora mi sono accorto che erano frutto dell'ignoranza.
Non ti scaldare. Le parole in maiuscolo equivalgono a sottolineature, non ho bisogno di alzare i toni. Sottolineature necessarie visto la tua cronica incapacità di capire il mio linguaggio.

Hai solo fatto un bel minestrone, stai tranquillo, preso magari dall'euforia. Spero per te in un nuovo capitolo del maghetto, sono sicuro che ci sarà.
Terry Malloy  19/07/2011 11:13:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciccio, io faccio lettere classiche, quindi di cultura classica sono imbevuto fino al midollo. Non ho bisogno di un maestrino, ho già prof sufficientemente bravi all'università.
Ah, mi sono fermato a "provo compassione per chi non ha una cultura classica".. Gente come te li rovina i classici, torna al tuo buco e stacci.
El merendero  19/07/2011 16:11:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se vuoi mi metto due palloncini sotto la maglietta. Ho notato che rispondi più cortesemente all'altro genere :)
Terry Malloy  19/07/2011 17:20:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La tua insinuazione è fallace siccome non è detto che Eleanor Rigby sia una donna. Tuttavia riconosco che il nickname contenente un nome femminile mi ha predisposto più favorevolmente nei confronti dell'in realtà anonimo utente :)
El merendero  19/07/2011 19:06:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E allora abbiamo chiuso il cerchio.
Terry Malloy  20/07/2011 12:20:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
comunque mi scuso se sono stato troppo brusco. Alla prossima.
Eleanor_Rigby  17/07/2011 12:30:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' colpa mia nel caso, ho insistito io nei post.
Terry Malloy  17/07/2011 13:48:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non ti devi scusare assolutamente. Mi ha fatto molto piacere parlarne con te!