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I PINGUINI DI MISTER POPPER regia di Mark Waters

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JohnRambo     7½ / 10  21/08/2011 12:51:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ieri sono andato con mia figlia a vedere questo film al quale lei teneva molto. Nonostante non si trattasse di un'animazione ma di un film vero e proprio (solo qualche effettino nell'animazione dei pinguini), retto interamente sulle spalle di Jim Carrey e di sei simpaticissimi "pennuti", la bimba non s'è addormentata, anzi, ha riso abbastanza frequentemente alle numerose trovate.
Io stesso non ho potuto sottrarmi al sorridere di fronte alle situazioni surreali, davvero incredibili, in cui il protagonista si trova di punto in bianco. Tratto da un fortunato romanzo per bambini (sarebbe interessante leggerlo per capire meglio e più a fondo il dipanarsi della storia e le motivazioni dei protagonisti), la storia narra di un uomo solo, separato dalla moglie, tutto dedito al lavoro che esercita con spietata sagacia (compra vecchi edifici da persone in difficoltà per abbatterli e sostituirli con nuove costruzioni), profondamente ferito dalla continua assenza del padre nella sua vita di bambino, a sua volta tutto dedito ai viaggi di esplorazione. Ha due figli, dei quali però non s'interessa con la dovuta attenzione ed il rapporto con l'ex moglie sembra essere ormai compromesso. Dopo trent'anni, riceve come eredità dal defunto una scatola, un "souvenir", contenente quello che inizialmente si pensa essere un pinguino imbalsamato. In realtà il pinguino è vivo ed è solo l'avanguardia di un folto gruppetto al quale il protagonista si affezionerà e gli permetterà di ripristinare il rapporto con suo padre, con i figli, e, in ossequio al buonismo americano, l'ex moglie che lascerà il suo corrente fidanzato per tornare con lui.
Ma il melenso canovaccio è solo la scusa per una divertente sequenza di gag, dove la bravura e l'esperienza di Jim Carrey vengono fuori, ben aiutato da alcuni caratteristi fra i quali l'ottima Angela Lansbury (la famosissima "Signora in giallo").
Mi sento dunque di consigliare la visione di questo lavoro, a grandi e piccoli: un bel film "pulito", di "buoni sentimenti", a suo modo originale, che insegna che il saper ricostruire la propria vita passa attraverso l'imprevisto e un cambio "a centottanta gradi" della propria visione del mondo e delle persone che ci circondano.