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BROTHER regia di Takeshi Kitano

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ULTRAVIOLENCE78     7½ / 10  25/05/2008 15:34:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con "Brother" Kitano demitizza l'immagine della famiglia, e precipuamente le parentele fondate sui rapporti di sangue. Nel mondo dipinto dal regista giapponese, ad assumere più rilevanza sono i vincoli di affiliazione alle famiglie "innaturali" (come la Yakuza), nelle quali i singoli membri sono disposti a tagliarsi un dito o a sventrarsi per dimostrare la loro fedeltà. Ma ciò che, più di qualsiasi altra cosa, si eleva al di sopra dei legami di sangue è l'amicizia, nella quale il senso di devozione per l'altro può portare al sacrificio di sè. Yamamoto e Denny stabiliranno questo vincolo strettissimo, che porterà uno dei due ad immolarsi per salvare la vita all'altro.
"Brother" è un'altra importante opera di Kitano, in cui si mescolano ancora una volta la violenza della realtà delinquenziale con la delicatezza di alcune sequenze -anche se mancano i momenti di alto lirismo di cui sono pregni "Dolls" e "Hana-bi", in cui ricorre il mare come placido e costante elemento imperturbabile alle disgrazie umane ma soprattutto come simbolo di qualcosa di imperituro, di un "eterno ritorno" che segna ineluttabilmente la condizione dell'essere umano. Come al solito memorabili i silenzi che caratterizzano i rapporti tra Kitano e i vari personaggi, quasi a testimoniare la mancanza di risposte e la rassegnazione di fronte a un mondo contrassegnato da pene e dolore.