deliver 5 / 10 27/01/2012 12:31:26 » Rispondi Diciamo una cosa, l'interpretazione di Timi è da premiare. Per il resto, Gaglianone paga il prezzo di voler osare troppa autonomia rispetto al romanzo di Massaron, da cui il film è tratto. Scegliendo, a differenza del libro, di tagliare qualunque rapporto nel presente tra i protagonisti, abbiamo: un flashback, vero asse portante, e tre quadretti di vite separate: Cinzia che fa la professoressa e partecipa ad un consiglio docenti, Carmine che si ubriaca al bar, Sandro che gioca a casa con suo figlo. Finito, e quindi ? Il ricordo del tragico fatto non viene motivato, nè si capisce perché i tre protagonisti, a scanso di telepatia o altro, si ricordino di quella maledetta estate in cui erano bambini, presso gli "alveari". Nel complesso: un film sfilacciato. Peccato, perchè se Gaglianone anziché fare il guappo avesse seguito di più il romanzo, nel film, tornerebbe tutto...