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COSE DELL'ALTRO MONDO regia di Francesco Patierno

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     4½ / 10  16/01/2012 16:24:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un crimine dilapidare un'idea di partenza così suggestiva con sviluppi piatti e scialbi buoni giusto per una fiction da prima serata.
L'ispirazione di cui sopra è davvero tosta (anche se ricavata da un film del 2004 in cui tutti i messicani sparivano dagli U.s.a.),ovvero escogitare che prima dal Veneto e poi da tutta Italia gli extra-comunitari scompaiano dopo un violento temporale.
Condizione generante un'anarchia totale tra anziani senza più badanti e quindi lasciati al proprio destino,ditte bloccate e quintali di immondizia ad invadere le strade per l'assenza di manovalanza,trasporti fermi con i negozi rimasti senza scorte…insomma, chi più ne ha più ne metta.
Patierno non privilegia una visione generale preferendo polarizzare l'attenzione su "drammi" personali.Quelli di un industrialotto razzista ed ignorante ,specchio del nord più culturalmente retrogrado che tra uno strale e l'altro si infatua di una prostituta nigeriana e trae la sua fortuna proprio dal lavoro dei suoi operai immigrati,di una maestrina elementare innamorata di un extra-comunitario che non sfigurerebbe nel libro "Cuore" e da un personaggio sfuggente,difficilmente inquadrabile, infatuato dell'avvenente insegnate.
La storia resta in superficie,scava poco e male nei problemi che si verificherebbero davanti a questo fantascientifico dissolvimento e ci si sofferma in fin dei conti su vite insulse,troppo convenzionali e prive di qualsiasi interesse in un impareggiabile esempio di banalità cinematografica.
L'unico personaggio degno di nota è quello di Mastandrea,solita faccia disincantata,bravo a fluttuare con cinismo tra romanticheria ed aggressività,purtroppo a sua volta impantanato in questa fiaba dalla comicità disinnescata in cui Abantantuono (con improbabile accento) si ferma al compitino tanto quanto la Lodovini,tra l'altro fatti incontrare con un trucchetto tragicamente goffo.
Come sono lontani i tempi in cui al cinema si rideva,magari anche amaro,dei difetti e delle contraddizioni del belpaese.