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CARNAGE (2011) regia di Roman Polanski

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jack_torrence     7 / 10  23/09/2011 12:36:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un elegante esercizio di stile, condotto con indubbia maestria e senso scenico cinematografico. Un'operazione di mestiere e divertimento da un grande regista un po' sopravvalutato (dagli anni '70 in poi).
Polanski si mette al servizio di uno script teso e micidiale, che ben si adatta alla sua poetica della paranoia e della claustrofobia. E riusce a rendere tesa una banale vicenda di litigi e improperi che scadono nel turpiloquio. Tesa sì, ma non troppo interessante: che quei quattro splendidi interpreti (alcune volte un po' troppo sopra le righe come la Foster alla fine; irresistibile Walz) finiranno per scannarsi, lo si capisce, ce lo aspettiamo, e poi un po' ci satura.

Metafora dell'homo homini lupus? Sì certo.
Ma Polanski ci priva anche del piacere liberatorio insito nello smascheramento delle convenzioni civili e dell'ipocrisia, poiché ci impedisce di provare empatia per alcun personaggio, e svelando il lato meschino e misantropo degli uomini, come delle donne.
Ma questo nichilismo è di maniera: non è viscerale, nè sofferto. E non è geniale.
Un gioco al massacro che - come film - è più un gioco che un massacro.
anthony  23/09/2011 12:45:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nulla è di maniera in questo film..tutto è liberatorio, genuino e dato per quel che in realtà è.
Un film strabiliante.

Opinione mia personale legittima..contrapposta alla tua, ugualmente legittima.
jack_torrence  23/09/2011 12:53:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per me sono di maniera due cose: il mestiere con cui Polanski dirige, che non trovo particolarmente originale, e lo spirito di fondo, che non mi pare profondamente vissuto (anche se può essere sicuramente genuinamente sentito). Non mi pare vissuto perché non mi pare elaborato; mi appare esteriore e tutto di superficie (non voglio dire superficiale nel senso di approssimativo... Il film è ficcante, ma non scava davvero a fondo).
anthony  23/09/2011 12:56:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E invece io trocvo che sia ben più che ficcante e che scavi a fondo in maniera superba e quasi unica.
Lo spirito di fondo è vissutissimo e molto elaborato...profondo, interiore e tutt'altro che approssimativo; mai mi sono sentito dentro un film come con la visione di questo CARNAGE.
Capolavoro assoluto.
atticus  23/09/2011 14:03:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche qui sarei più benevolo: Carnage mi ha preso a schiaffi! Non lo ridurrei a "una banale vicenda di litigi" perché dietro a tutto questo i contenuti si sprecano, e le parolacce acquistano un significato viscerale come raramente succede nel cinema d'oggi. Potrei consigliarti la visione di "Chi ha paura di Virginia Woolf?" di Nichols a riguardo, o de "Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante" di Greenaway.
Per me è un superbo divertissement sul disvelamento delle ipocrisie che il perbenismo impone, non mi pare poco...
Allo stesso modo so per certo che il tuo 7 è già un ottimo voto! ;)
Come sempre è un piacere discutere amabilmente di cinema... :)
Niko.g  23/09/2011 14:49:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo su quasi tutto ciò che hai scritto, in particolare l'ultima frase.
Questo sembra essere più un gioco calcolato e plateale che non un credibile smascheramento di comportamenti e valori. Con una base di esaurimento nervoso come rampa di lancio e uno scotch whisky destabilizzante come punto d'arrivo...



anthony  23/09/2011 14:52:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' una commedia Niko, dove la gioca l'ironia...e non l'eterna seriosità delle pellicole che vanno per la maggiore..le quali, sì, vogliono sempre insegnare a comportamentizzare..
Niko.g  23/09/2011 16:33:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, è una commedia... ma io intendevo dire che, come commedia, risulta molto ingabbiata dall'interpretazione plateale degli attori, che sembra si "sforzino" nella loro metamorfosi. Come jack dice nel suo commento, non ho provato quell'empatia che anche una commedia deve saper trasmettere. Ho colto una certa artificiosità, equamente ripartita tra dialoghi, situazioni, interpretazione e doppiaggio.

Lo stesso Christoph Waltz, il più "tranquillo" del gruppo, mi mandò in estasi in "Bastardi senza gloria", ma qui proprio non ce lo vedo...

jack_torrence  23/09/2011 17:39:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono tuttavia d'accordo sull'empatia... Nel mio commento il "Ma" all'inizio della frase in cui ne parlo è fuorviante. Per me non provare empatia per i personaggi è un merito, perché in questa commedia crollerebbe tutto se provassimo empatia anche con uno solo dei personaggi ;)
Niko.g  23/09/2011 22:50:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Provare empatia non significa necessariamente accettare o identificarsi in un personaggio, ma comprenderne reazioni e comportamenti. La magia del cinema dovrebbe proprio essere questa. Per fare un esempio con Christoph Waltz, il colonnello Hans Landa del film di Tarantino è quanto di più aberrante ci possa essere, eppure è impossibile non esserne intrappolati per tutto il film.

jack_torrence  24/09/2011 14:26:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' verissimo...
Intendevo diversamente il senso della parola empatia :)