logical 7 / 10 24/09/2011 01:53:28 » Rispondi La cifra di Almodovar č quella delle compagnie di giro dei teatri di provincia. Cast fisso, cosģ che il pubblico si affezioni e riconosca i personaggi, locandine vistose che si vedano anche dall'altra parte della strada senza confondersi troppo con quelle del Circo che viene in cittą, storie forti, impressionanti, drammatiche oltre la loro riproducibilitą orale. Questa volta la suggestione viene dalla chirurgia plastica e dalla sua magia transunstanziatoria:
si prende un ragazzino impasticcato e impaziente, lo si lega alla catena per qualche giorno, poi lo si rade con cura, lo si vaginoconforma volente o nolente ed ecco che prende forma Elena Anaya, bella come Lucia Bosč, dalla pelle transgenica e con qualche rancore da regolare.
Ovviamente non basta, e allora si aggiunge un rapinatore-stupratore tigrotto, una spruzzata arty con Louise Bourgeoise + yoga + arte_terapia, e ancora molto altro. Chi prende mortalmente sul serio tutto questo č il cupissimo Banderas che non ha neanche un sorriso a disposizione e sembra un po' il cameriere di se stesso. Ma la supercommedia tiene e si fa guardare come quelle riviste che trovavo dal barbiere, tra Diabolik, Lando, Cronaca Vera e Famiglia Cristiana, tutte con quel vago odore di balsamo al pino silvestre...
gemini 30/09/2011 10:52:46 » Rispondi utilizza la funzione di spoiler...cosi rovini il colpo di scena del film!
Jellybelly 30/09/2011 11:57:15 » Rispondi Commento (straordinario, tra l'altro) modificato.