Laisa 9½ / 10 30/09/2011 18:35:06 » Rispondi Il regista riesce a farci respirare la vita dentro quattro mura, noiosa, grigia, soffocante, ma anche sicura, calda, protetta.
Oltre a ciò, c'è il desiderio di un padre di avere un figlio maschio, che si intravede nel suo insegnargli a guidare la macchina, a bere la birra... e il peso di doverli appagare in qualche modo quei desideri inconsci, finendo col corrispondere alle aspettative paterne.
Poi lo spiraglio, un gruppo di amici con cui crescere, vivere, riempire di colore ogni giornata. Il passaggio obbligato nella crescita di un individuo è superare il confine che divide il nido dal mondo esterno, con l'obiettivo di farsi accogliere dal gruppo, di stabilire una relazione. Il modo in cui si riuscirà nell'impresa, ossia il ruolo che si assumerà, il personaggio che si impersonerà, segneranno irrimediabilmente lo sviluppo futuro della persona. Ogni fotogramma è carico di intensità e sentimento, e si rimane fino alla fine in equilibrio sul filo sottile di una scelta...la vita o la morte.