tylerdurden73 7½ / 10 29/11/2011 13:06:24 » Rispondi Laure si trasforma in Mickael forse per essere accettata dai bambini del quartiere in cui si è appena trasferita,o forse per obbedire a un richiamo congenito.Ciò permette di inoltrarsi in un mondo dalle dinamiche rese semplici dall'innocenza di cui è ovviamente pervaso che assumeranno pesi e misure ben diversi con la crescita e l'inevitabile assimilazione sociale. La percezione di spensieratezza contrasta con il segreto di cui Laure è depositaria in combutta con la simpaticissima sorellina,l'inizio della scuola è il termine che svelerà gli altarini e la giovane regista Céline Sciamma ha il grande merito di trattare questa negazione con leggerezza,senza caricare di eccessiva ansia l'inevitabile confessione.La trattazione garbata è assecondata da un ambiente ideale,un sobborgo di qualche cittadina francese in cui il verde prospera e la delinquenza non sembra esistere.Stesso dicasi dell'idilliaco ambiente familiare,un nido ricolmo di amorevolezza in cui ogni isterismo è bandito. Per questo motivo la reazione materna davanti al fatto compiuto ,con quel trascinamento forzato e mortificante,stacca di netto con la benevolenza messa in campo fino a quel punto.La lettura di quelle immagini così discordanti con tutto il resto può essere soggetta a diverse interpretazioni,di sicuro viene proposta con minor disinvoltura rispetto a tutti gli altri avvenimenti.La sequenza in oggetto sembra un po' dovuta,quasi la Sciamma avesse timore di far proprio un registro troppo compiacente.Questa parentesi a me poco gradita non incide sulla validità di un film in cui la naturalezza dei bambini è colta in modo ammirevole.Aggraziato nel sondare le difficoltà della crescita e ancora più gentilmente accorto nel raccontare di una sessualità in divenire,di cambiamenti quindi che creano confusione ed incertezza,"Tomboy" è un film in cui il tema spinoso è preso in esame con grande assennatezza e senso della misura.