Peter Lyman 10 / 10 09/11/2011 00:21:28 » Rispondi Stupendo, senza ombra di dubbio. Un personaggio straordinario quello interpretato dal grande Sean Penn, visibilmente e palesemente rifatto alla carismatica figura di Robert Smith. Alcuni, ho letto, associano in modo negativo questa pellicola al film "Into the Wild", causa uno dei temi principali, ovvero il viaggio. In risposta a tali commenti dico che per me è un accostamento banale e privo di senso: quì non abbiamo un biondino figo che brucia i soldi, abbandona la famiglia e legge Thoreau davanti a un falò in mezzo alla natura (scusate ma provo una certa insofferenza per Alexander Supertramp, non so nemmeno io perchè), quì c'è un uomo, ormai vittima della vecchiaia imminente che inconsapevolmente riesce finalmente a trovare un rimedio alla sua grande tristezza. Questo rimedio è togliersi "la maschera". Guardare al di là di essa e non attraverso essa. Le immagini scorrono davanti ai nostri occhi e noi ci sentiamo sempre più partecipi e coinvolti in quella che è metaforicamente una delle più brutali e angoscianti condizioni dell'animo umano: essere tristi e non fare niente per cambiare tutto ciò.
Inutile dire gran colonna sonora..gran scenografia..gran dialoghi (grande tenera saggezza)..gran tutto.
Larry Filmaiolo 10/11/2011 19:11:17 » Rispondi Il percorso di vita di Supertramp è cento volte più istruttivo di tutto l'inttellettualismo/moralismo spicciolo e inconcludente che pervade questo "this must be the place". E le considerazioni filosofiche ed esistenziali che possiamo trarre dal film diretto da Penn sono molto più profonde di qualsiasi commerciale dialogo infarcito di frasi falso trascendentali presente nell'ultima fatica di sorrentino. Inoltre l'accostamento lo faccio non tanto per il tema del viaggio, che qui è completamente diverso da come affrontato in Into the wild, ma per certe scene scopiazzate
la madre di Tony che esce in strada distrutta dal dolore per la perdita del figlio: c'è una scena identica con protagonista il padre di Emile Hirsch in Into the wild. Sean Penn si stabilisce in casa della donna, rifiuta di farsela e poi la abbandona impunemente: mmm, strano, mi ricorda into the wild (non tanto la bellissima cantante hippie ma il vecchio che credeva di aver trovato un nuovo figlio). mi sembra un po' troppo per un omaggio.
Peter Lyman 10/11/2011 19:39:31 » Rispondi Intellettualismo/moralismo spicciolo e inconcludente?? ah beh è ovvio, al giorno d'oggi va molto di moda la parola "moralismo", ma il problema è che non credo che venga usata con la dovuta cautela. Ragion per cui spesso si tende a farla evadere dal suo vero significato. Perciò bisognerebbe forse dosare i termini. Seconda cosa: parli di scene scopiazzate quando invece non prendi in considerazione che, al di là di This must e Into the wild, è attitudine di molti registi prendere spunto e ispirazione da altri film, è risaputo e abbastanza palese. Condanniamoli tutti a questo punto no? Ad ogni modo, la mia non era una critica a Into the wild, ma all'accostamento.