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THIS MUST BE THE PLACE regia di Paolo Sorrentino

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wallace'89     7½ / 10  11/11/2011 16:02:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io ho visto poco di Sorrentino per dare un giudizio filologico, certamente "il Divo" è un gran film, ma devo dire che anche questo non mi ha lasciato per nulla scontento, anzi...
This is must be the place è un film decisamente amabile con il suo protagonista al limite della caricatura, sopra le righe ma mai gratuito o fuori posto. La caratterizzazione è piuttosto azzeccata e Sean Penn fa un gran lavoro per darle vita. Poi tutti 'sti difetti visti....dipende dai punti di riferimento che si prendono.
Infatti la trasferta americana ha avuto certamente un effetto di "americanizzazione" sulla resa, ma non lo trovo affatto un difetto, il che lo rende un ottimo prodotto in linea con una certa tradizione di cinema indipendente americana. A parte la classica struttura-pretesto on the road legata alla riscoperta di sé e di un proprio percorso esistenziale, il film vince nella descrizione peculiare degli eventi, nel tono stralunato memore del cinema di Wes Anderson (in questo caso però ancora più liberatorio, quasi sfacciato e in molti momenti deliziosamente divertente), nel sorprendere con piccoli e significativi dettagli e accorgimenti (tipici di certa sensibilità indie) e nel coinvolgente pathos intimista.
Anche la leggerezza con cui è trattato l'evidente e scabrosa sottotraccia drammatica legata alla vendetta e redenzione ebrea sul nazismo, la trovo coerente e funzionale al tono del film, mai gridato (il film in questo senso non cerca neanche l'approccio più universale, presumibilmente da capolavoro, eppure sa bene e dove vuole arrivare) ma sospeso e lasciato al diverso grado di ricettività e interattività dello spettatore.
La sceneggiatura è misuratamente briosa e struggente allo stesso tempo (poi sono tante le battute e le linee di dialogo da ricordare) e sulla cifra stilistica del regista partenopeo credo ci sia poco da aggiungere che non sia evidente, anzi mi sorprendo di come in fondo gli si rimproverino le tante stupende carrellate o i piani sequenza quando tanta generosità è talmente tanto assente dal nostro cinema che mi sembra sia proprio il caso di "subire" e godere. Avercene.
Che ovviamente la soundtrack sarebbe stata bella e interessante era ovvio fin dal titolo (David Byrne regna!).