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THIS MUST BE THE PLACE regia di Paolo Sorrentino

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Woodman     8½ / 10  16/07/2013 18:11:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Devo dire che anche io mi univo alla schiera di detrattori di Sorrentino, lo ritenevo un parruccone esaltato, presuntuoso, velleitario. Poi vidi "Le conseguenze dell'amore". Ascoltai quindi diverse sue interviste, lo sentii parlare. Ombroso, irresistibile. Parlare di amore e ossessione per il cinema, parlare di attori e provini, di stima nei confronti di Herzog, di scarsa considerazione per la cinefilia, di amore per la scrittura cinematografica, di amore per la letteratura. Sono davvero rimasto colpito da questo nuovo, piccolo, grande artista refrigerante e visionario, mi sono dovuto ricredere. Sorrentino è di fatto la nuova, vera speranza di rinascita per il Cinema italiano. Si sorvoli il primo film, quello che mi fece incazz.are, "L'uomo in più", e si passi quindi al memorabile "L'amico di famiglia", poi a "This must be the place". Questo suo esordio oltreoceano. Non concordo con chi lo definisce troppo americano o troppo italiano. E' un film dalla struttura narrativa lineare, semplice, con una scelta e un rigore stilistico davvero ammirevoli. Un gioiello. Il Cheyenne di Sean Penn (che conferma la sua duttilità e la sua grandezza) si pone come uno dei più magici personaggi del cinema degli ultimi 20 anni, ma in generale, credo che trovi spazio nell'immaginario collettivo ad uno sguardo globale su tutta la storia del Cinema, e non esagero.
Trovo che il reparto di contorno sia tutto splendidamente azzeccato, non solo fra le giovani promesse.
Menzione per la sempre grande Frances Mc Dormand, per il ritrovato Hirsch e per quel mostro sacro di Harry Dean Stanton (doppiato da Carlo Valli).
Grande colonna sonora, mitico Byrne.
Il compimento della sottile vendetta poco prima del finale è da brividi, nella sua semplice costruzione. L'ermetismo di fondo, necessario per ogni racconto psicologico che si rispetti e cerchi di salvarsi dalla superficialità, è accompagnato da una di quelle strane malinconie puramente cinematografiche, e secondo me basta tanto per farlo rientrare tra i classici.
Difficile parlare di questo film così apparentemente semplice.
E' la magia di Sorrentino, la sua simmetrica poetica, senza pretese o facilonerie, pulitissima e luminosa. E' il cinema ritrovato, letteralmente.
Applausi.
oh dae-soo  17/07/2013 17:27:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mamma mia quanto mi piace come scrivi Woodman, con stile, competenza e personalità.
Sto film ha un pò deluso tutti, io sto sulla tua linea.
Complimenti ancora, ho letto 4,5 commenti tuoi uno meglio dell'altro.

Età? (40ina?)
Woodman  17/07/2013 20:11:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie! Ho 18 anni (: