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THIS MUST BE THE PLACE regia di Paolo Sorrentino

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     7½ / 10  16/01/2014 20:05:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Benché manchi il consueto contesto italiano, il suo attore feticcio, i suoi personaggi deprecabili, è Sorrentino al 100%, il suo stile, il linguaggio forbito, illustratore di immagini visionarie, l'eterogenea colonna sonora che si fa trascinante, nessuna manomissione o adattamento per piacere all'estero, finalmente l'Italia ha modo di esportare un pezzo da 90 che possa nobilitare il suo cinema all'estero. Probabilmente un budget più limitato, com'era abituato, meno artificioso, lo scomodo paragone con 'Il Divo' che vuoi o non vuoi è automatico fare, non avrebbe accolto critiche così prevenute, andare oltre un doppiaggio penalizzante del protagonista, che ostacola tremendamente l'operazione intimista del regista, lo script ricorda il penultimo della Coppola ma ha il sapore di un clima coeniano non solo per la presenza della McDormand, ed è anche avvertibile quella surrealità e leggerezza di Wes Anderson, è un'opera di formazione con la differenza che al classico bambino c'è una rockstar cinquantenne che è rimasta infantile, il viaggio che poi è un pretesto è la meta per raggiungere la maturità, raffigurata simbolicamente con la prima sigaretta, poi c'è qualche dolly di troppo, c'è da metabolizzare un canovaccio un po diverso da come ci ha abituato, però Sorrentino è un autore ed è giusto che sulla falsariga del suo protagonista porti il suo talento a varcare i confini alla ricerca di una completezza autoriale/maturità artistica, non va imbrigliato o circoscritto attorno ai suoi topoi, molti temevano un americanizzazione del suo cinema, direi che quest'anno ha dimostrato che non è stato così.