elio91 7 / 10 28/03/2012 18:28:40 » Rispondi Come da programma, uno spettacolo per gli occhi: visivamente Spielberg non tradisce, e se nei suoi film non ci può essere spazio per retorica e banalità (almeno, non in questo) il risultato è quello di una bella pellicola d'avventura, per tutta la famiglia, of course. Resta da chiedersi come mai allora gli Indiana Jones, il primo Jurassik Park fossero invece anni luce avanti a TinTin qualitativamente, e forse la risposta è proprio che ormai non bastano più acrobazie spettacolari, inseguimenti all'ultimo respiro e colpi di scena per fare di un film un cult: Spielberg ha da anni perso il suo tocco magico sotto questo aspetto. Basta vedere come Tintin soffra del complesso del nuovo Spielberg, se possibile peggiore di qualsiasi banalità o retorica patriottica a cui ci aveva oramai abituato: una sceneggiatura in cui c'è solo e soltanto l'azione, neanche un pò di spazio per fermarsi un attimo a riflettere, nessun'altra emozione se non quella di vedere la macchina da presa rincorrere i personaggi sempre affannati a scappare da o verso qualcuno o qualcosa. Si sente quasi una certa freddezza dietro un meccanismo che non funzione come dovrebbe; "Il segreto dell'unicorno" è esattamente come lo spettatore vuole che sia, è soddisfatto alla fine della visione ma allo stesso tempo non credo riesca a lasciare molto.
Ma forse semplicemente sono io che mi faccio troppe domande, e non conoscendo il lavoro di Hergé non posso neanche dire se Spielberg abbia fatto o no il giusto omaggio alle tavole del fumettista: da quel che leggo e si dice in giro la risposta è si. Quindi senza attaccarsi a snobismi di sorta, Tintin funziona e diverte molto (complice la figura del capitano alcolizzato), un pò diventa ripetitivo ma per fortuna (questo si) c'è Spielberg dietro la macchina da presa: tecnicamente ineccepibile, il film è spesso una gioia per gli occhi.