carsit 5½ / 10 05/05/2014 17:37:52 » Rispondi è la prima volta che mi sento totalmente disorientato da un film. IN questo caso bisogna distinguere con criterio la differenza ABISSALE tra idea di fondo e messa in pratica di tale idea. Partiamo con il dire che è un horror atipico, che non spaventa e che purtroppo vanta pochissime scene di tensione. Un caso simile mi era capitato con "the village", però là c'era un significato dietro che, una volta colto, rivalutava tutta la pellicola e non lasciava grossolani buchi di sceneggiatura. Intruders parte con un'idea di partenza stravista 100 volte: l'uomo nero che perseguita dei bambini, e che si portano dietro la paura per molto tempo. Non fare spoiler è impossibile, perciò proseguirò il commento nella zona adeguata. Comunque la prima ora è pesante, poco seguibile, addirittura confusa e poco chiara in alcuni frangenti, oltre a non presentare scene di paura fatte bene. Perfino gli effetti speciali risultano tentennanti, amplificandone i problemi. La mezzora finale riesce invece ad elevarsi finalmente ad un livello più che discreto, regalando almeno 2 sequenze non banali. Purtroppo tutto il film è permeato da buone idee, che non vengono "convalidate" a causa di uno sviluppo poco chiaro. Il finale, seppur non banalissimo, non riesce a spiegare tutto. Per chi cerca un horror classico è meglio che giri al largo. Chi invece cerca una fiaba horror come questa, purtroppo tenga a mente che la pellicola espone dei vistosi difetti.
L'idea di fondo è ovviamente buona, se non ottima. I traumi infantili, se non vengono adeguatamente accettati o compresi, comportano dei pericolosi strascichi anche nella vita adulta. è il caso del padre interpretato da un convincente Clive Owen, che piano piano farà ritornare in vita il senza faccia, una indefinita figura che da piccolo lo ha quasi ucciso, mettendo a repentaglio anche la vita della madre. Il senza faccia è un trauma infantile, un qualcosa che il padre non è mai riuscito a metabolizzare, a comprendere, probabilmente anche perchè NON VOLEVA comprendere. Spesso conoscere la verità fa male, molto male. Avevo compreso quasi subito che il bambino parallelo alla storia non era altri che Owen, ed avevo compreso che era stato lui a scrivere il racconto per esorcizzare la paura. ma chi è il senza faccia?? Avevo compreso che la madre di Owen sicuramente aveva una relazione con qualcuno, dato che lo si capisce da più scene. Io addirittura avevo pensato al prete giovane, che poi si rivela essere un personaggio inutilissimo ai fini della trama. in realtà il "mostro" non è altro che il vero padre di Owen, che evade di galera e che cerca di rapire il figlio per ritrovare l'amore che molto probabilmente non ha mai ricevuto totalmente. Purtroppo non viene approfondita la questione, non si spiega perchè è finito in prigione, perchè ha agito con tale violenza (forse è nato da uno stupro?) nel cercare di rapire Juan. Poi non viene interpretata bene la scena dell'aggressione alla ragazzina e Juan, nella camera di lei. è stato tutto immaginario, ma la ragazzina ad un certo punto viene perfino trascinata fuori dal letto dal senza faccia. Si trascina da sola??' ahahhahaahahhahahahaaa Okay che è un'allucinazione collettiva, però mi sembra francamente esagerato. Troppa presunzione nel girare la scena.
Due scene mi sono piaciuto moltissimo: 1- la scena finale conclusiva, quella dove l'intruso corre mentre cerca di mettersi in salvo, ma capisce che il suo tempo è finito ( la paura è stata compresa, esorcizzata, i suoi incubi non hanno più senso d'esistere). 2- la scena in cui Clive Owen si nasconde nel guardaroba, e guarda la figlia ed in quel momento il mostro-padre coincidono, proprio come l'atavica paura di Owen nell'identificare la paura con il suo vero padre. Il mostro diventa Juan, è lui la fonte di tutto il male che sta mandando a sfascio la famiglia: è la sua paura che mette a repentaglio la sicurezza di tutti.