caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'ARTE DI VINCERE regia di Bennett Miller

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  15/03/2012 10:21:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Storia di un perdente di gran successo quella di Billy Beane,promessa non mantenuta del baseball e in seguito General Manager degli Oakland Athletic's,squadra dalle ridotte disponibilità economiche regolarmente sconfitta dai team più blasonati ,e soprattutto ricchi, al momento cruciale.
Il suo pallino concerne nell'escogitare un modo per competere al vertice pur non potendo disporre di ingenti quantità di denaro,dovendo inoltre regolarmente rinunciare ai giocatori più talentuosi venduti ai club con la grana.
Le risposte le ha (forse) il geniale Peter Brand,un nerd che sguazza tra statistiche e calcoli matematici convinto che l'applicazione al baseball di queste cervellotiche stime possa tramutare una rosa composta da giocatori di livello medio-basso in un meccanismo vincente.
Qui da noi il baseball non è certo uno sport di gran richiamo,per questo motivo il film è passato nelle nostre sale senza lasciare quasi tracce nonostante la presenza di una star come Brad Pitt.In realtà le sequenze agonistiche sono rare e restano sullo sfondo,i match sono solo il termine ultimo del lavoro di Billy e del suo fidato genietto.Interessa la preparazione del progetto,tanto che alla partita finale,quella che per tradizione chiude trionfalmente ogni film sportivo,è concesso solo un passaggio appena percettibile.Niente magnificazioni tronfie in puro stile stars and stripes quindi,solo la bella avventura di un uomo tra l'altro neppure troppo simpatico.Pitt è molto bravo nell'aderire alla figura del manager spietato,competitivo ed aggressivo,un tipo scomodo che ha il suo punto di forza nella risolutezza con cui persegue le sue convinzioni.
"Moneyball" non punta sullo spettacolo ma porta alla luce la necessità di riscatto dopo scelte giovanili che pesano ancora come macigni.La vita privata è solo lambita,a dominare è la smania di sconquassare quel mondo in cui Billy doveva entrare come fuoriclasse e che invece ne ha messo a nudo senza pietà i limiti.
Pitt in grande spolvero lascia le briciole agli altri,anche se in prima linea si distinguono il pacioccone Jonah Hill e un sempre eccellente Philip Seymour Hoffman.
Per Bennett Miller un altro notevole biopic dopo "Truman Capote".